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Bonaccini silura il Pd: "Rinnovare la classe dirigente"

Il governatore dell'Emilia-Romagna scuote il Partito democratico: "C'è un problema di credibilità, di sostanza, di progetti e di classe dirigente"

Bonaccini silura il Pd: "Rinnovare la classe dirigente"

Nel Partito democratico ha preso il via la corsa al sostituto di Enrico Letta. Anche se in maniera non ancora del tutto ufficiale, c'è chi ha iniziato a manifestare la volontà di scendere in campo per puntare alla segreteria del Pd. A provarci sarà quasi sicuramente Stefano Bonaccini, che non ha risparmiato critiche molto aspre all'indirizzo degli attuali vertici dem.

Al centro della mozione del governatore dell'Emilia-Romagna ci sono tutte le criticità che hanno portato il Partito democratico a fermarsi sotto la soglia del 20% in occasione delle elezioni politiche. Le parole espresse da Bonaccini hanno un peso notevole e mettono in evidenza la necessità di una profonda rivoluzione del corso e della sostanza del Pd.

La stoccata di Bonaccini

Il presidente di Regione ha fatto notare che l'analisi delle colpe non può ridursi semplicemente al nome o al simbolo, ma deve muoversi su piani concreti: "Il problema del Pd non sta nel nome o nel simbolo, ma nella capacità di rappresentare le persone e costruire un progetto coerente e credibile".

Per Bonaccini i problemi non toccano la sfera dell'immagine, della forma e degli slogan. Tutt'altro. A suo giudizio gli ostacoli riguardano "credibilità, sostanza, progetti e classe dirigente". Dunque l'invito è sì quello di rivolgersi alle persone per tentare di riavvicinare il proprio elettorato, ma senza parlare della propria immagine: "Parliamo dei loro problemi e delle soluzioni che proponiamo. Altrimenti cerchiamo scorciatoie".

"Rinnovare la classe dirigente"

Bonaccini ha sottolineato la necessità di apportare modifiche ben precise ai piani alti del Partito democratico, rivolgendo lo sguardo a quei rappresentanti locali da mettere in campo da protagonisti: "Anche la classe dirigente va rinnovata nella sostanza, non per slogan: abbiamo donne e uomini nel partito dei territori, amministratrici e amministratori che hanno dimostrato sul campo di saper vincere o comunque di fare la differenza".

Il nodo alleanze

Un nodo importantissimo da sciogliere per il prossimo segretario sarà quello delle alleanze. Il nuovo Pd tornerà tra le braccia del Movimento 5 Stelle? Proverà ad allacciare con il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi? Oppure proverà a far coesistere entrambe le opzioni per dar vita a un campo larghissimo?

In tal senso Bonaccini non è stato molto diretto, sostenendo che le alleanze "sono importanti ma l'identità di un partito non si costruisce decidendo a tavolino con chi ti vorrai alleare domani". Ma il governatore dell'Emilia-Romagna sa benissimo che è un fattore cruciale.

Bisognerà vedere se la linea intransigente di Letta verso il M5S e il Terzo Polo verrà confermata o se ci saranno aperture significative a favore dei potenziali alleati di domani.

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