Elezioni politiche 2022

Letta e il flop sul voto operaio. La Camusso: "La sinistra non è credibile"

L'ex sindacalista, oggi senatrice Pd, ha ammesso le carenze della sinistra dopo il ko elettorale nelle storiche roccaforti del voto operaio

Letta e il flop sul voto operaio. La Camusso: "La sinistra non è credibile"

Sos a sinistra. Ormai la bandiera rossa non sventola più, nemmeno nelle storiche roccaforti operaie legate in passato alla tradizione delle lotte sindacali. Anche da quelle parti, i tempi son cambiati e i barricaderos col pugno chiuso sono stati rottamati a colpi di schede elettorali. È accaduto infatti che il centrodestra ha fatto il pieno di voti anche in zone della forte vocazione industriale come Sesto San Giovanni, Taranto, Piombino, ma anche Mirafiori e Grugliasco. La base operaia ha dunque voltato le spalle ai partiti progressisti, che hanno così accusato il colpo.

Le mancanze dem sul lavoro

La scoppola l'ha avvertita in modo netto Susanna Camusso, ex segretaria generale Cgil ora eletta come senatrice del Pd. Così, al netto della soddisfazione per il risultato personale ottenuto, nelle sue prime dichiarazioni post-voto l'ex sindacalista non ha potuto fare altro che ammettere le mancanze dem. "Non ho analisi sociologiche da offrire ma la sensazione, che poi è anche la grande colpa della sinistra e dei progressisti, è quella di non essersi mai misurati con la crescente precarietà del lavoro, anzi a volte averla addirittura favorita", ha affermato Susanna in una conversazione con l'Adnkronos. Critica per certi versi surreale, se si pensa che l'ex sindacalista è stata eletta proprio nelle liste del principale partito di sinistra italiano.

Il centrodestra nelle ex roccaforti rosse

Al contempo, però, la Camusso non ha tradito le proprie convinzioni di sinistra e, analizzando gli esiti elettorali, ha rilanciato: "I voti al centro destra sono sempre gli stessi, immancabili negli anni il cui peso varia a seconda dei modelli elettorali e soprattutto dell'andamento dell'astensione. Nulla di strutturale direi. Anzi se guardo al programma sociale delle destre mi pare che i lavoratori non troveranno nessuna di quelle risposte che hanno cercato in un altro voto". Intanto, però, il segnale da parte di quegli stessi lavoratori è arrivato. Forte e chiaro. In alcuni casi con clamorose umiliazioni inflitte proprio alla sinistra. A Sesto San Giovanni, ex fuedo rosso, la candidata del centrodestra Isabella Rauti ha surclassato l'esponente del centrosinistra, Emanuele Fiano.

"Il vero problema, quello più clamoroso, è che manca la sinistra. Manca una sinistra credibile, vissuta credibilmente dagli elettori", ha ammesso Susanna Camusso. Saranno forse fischiate le orecchie ai vertici dello stesso Pd, alle prese con un drastico calo dei consensi proprio nelle zone che storicamente erano considerate più vicine alla sinistra.

"A dettare questo voto credo sia stata il trascinarsi delle crisi, crisi mai risolte, lo stato di incertezza e la precarietà del vivere: sono queste cose ad aver a determinato il cambio di passo", ha osservato l'ex sindacalista Cgil ora pronta ad approdare a palazzo Madama.

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