Cronache

La sinistra in vacanza dimentica il suo eroe scomodo Gino Strada

Sala e Majorino (Pd) delusi: le assenze parlano da sole

La sinistra in vacanza dimentica il suo eroe scomodo Gino Strada

Negli ultimi due giorni dalla camera ardente di Gino Strada allestita all'interno di «Casa Emergency» a Milano sono passate più di diecimila persone. Fiori, biglietti e striscioni per dire grazie. C'erano compagni di strada, compagni e basta, sostenitori e volontari di Emergency, medici, amici, conoscenti e sconosciuti. Da tutt'Italia. Tanta, tantissima gente. Ma pochi, pochissimi politici. Avevano già fatto tutti il loro bel commiato su Twitter. Cosa vuoi ancora?

Del resto il medico di Sesto San Giovanni, pragmatismo lombardo e operaismo sessantottino, non aveva rapporti particolarmente felici coi politici, sia di destra sia di sinistra. Ai primi rinfacciava di essere disumani, almeno a parole; ai secondi ipocriti, spesso nei fatti. E pensava a tutti, indistintamente, quando diceva che in molti fra quelli che stanno in Parlamento e blaterano di guerra neppure sanno bene dove sia l'Afghanistan su una cartina geografica.

Certo. Gino Strada era troppo al di sopra delle beghe politiche, aveva una immensa forza interiore e si curava troppo poco di certe cose del mondo per preoccuparsi dei nomi scritti sul registro delle visite in una camera mortuaria. Anzi, forse si divertirebbe anche, se potesse passare di qui a curiosare...

Resta il fatto che mentre migliaia di cittadini comuni in questi giorni hanno fatto la coda per offrirgli l'ultimo saluto, i nostri politici sono rimasti al mare. Si faranno vedere almeno ai funerali?

La destra come spesso accade, è assente. Ma la sinistra è imbarazzante. Al netto di qualche vip e sparuti intellettuali, fra ieri e l'altro ieri dalla camera ardente sono passati un pugno di assessori milanesi, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il fondatore dell'Associazione «Libera» don Luigi Ciotti, e - ci mancherebbe - il sindaco di Milano, Beppe Sala. Il quale, guardandosi attorno, ha dovuto ammettere: «Spero che l'assenza dei politici sia dovuta soltanto alle vacanze». E nel caso avesse ragione, sarebbe anche peggio.

L'europarlamentare del Partito democratico Pierfrancesco Majorino è andato persino oltre: «Le assenze dei politici in questi casi non sono da commentare, ma parlano da sole».

Il popolo di Emergency ieri e domenica è rimasto in fila sotto al sole in via Santa Croce, dal parco delle Basiliche fino all'ingresso dall'altra parte, sulla Cerchia dei Navigli. Ma i rappresentanti del popolo italiano al massimo hanno fatto un post, dalla spiaggia #GrazieGino #Noncedichè.

Poi ci sono gli omaggi per interposta persona. Emanuele Fiano uscendo dalla camera ardente ha detto che era lì in rappresentanza di tutto il Partito democratico. Anche il lutto, ormai, è a distanza.

Gino Strada, per il quale La Banda degli Ottoni a Scoppio, domenica, dentro «Casa Emergency», davanti all'urna con le sue ceneri, ha suonato l'Internazionale - bandiera rosa e pugni chiusi - per la Sinistra era un eroe, un uomo di pace, un esempio. Da seguire. Ma non esageriamo: senza andare troppo lontano.

L'ultima settimana di agosto, poi.

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