Economia

Come al solito: sull'energia atomica polemiche e bugie fuorvianti

Come al solito: sull'energia atomica polemiche e bugie fuorvianti

Le dichiarazioni di Angelo Bonelli e Eleonora Evi sull'Energia nucleare che sarebbe dannosa e costosa rappresentano un visione parziale della realtà e sono fuorvianti, non oggettive, per almeno 6 ragioni.

1.L'Energia Nucleare Contribuisce alla Mitigazione dei Cambiamenti Climatici. Con la pubblicazione del regolamento 1214/2022 della Ue l'energia nucleare è da considerarsi attività economica che contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare dal 1° gennaio 2023 tra le attività considerate sostenibili per la tassonomia europea, rientreranno anche: la produzione di energia elettrica attraverso l'utilizzo di impianti che sfruttano i processi nucleari

2. I reattori nucleari di quarta generazione, che producono poche scorie ovvero i cosiddetti «small modular reactors», piccoli reattori più semplici ed economici da costruire rispetto alle centrali tradizionali, che possono essere assemblati direttamente sul luogo di utilizzo, possono assicurare continuità e sicurezza alla generazione di energia elettrica compensando la produzione intermittente da fotovoltaico e dell'eolico.

3. Il rapporto dell'agenzia internazionale dell'energia (IEA) pubblicato a maggio 2021, delinea una vera e propria roadmap. In questa tabella di marcia, il traguardo fissato al 2050 prevede che le rinnovabili costituiscano il 90% della generazione di energia elettrica a livello globale. Il resto della generazione elettrica verrebbe coperto in buona parte dall'energia nucleare, alla quale viene affidata una percentuale intorno al 10% con un raddoppio dell'attuale potenza generativa.

4. La recente crisi energetica, acuita dalla guerra in Ucraina, ha messo in evidenza quanto sia strategica la sicurezza e la flessibilità dell'approvvigionamento energetico. Una base di produzione continua può essere assicurata dal Nucleare. Del resto l'Italia ne fa già uso. L'Italia importa circa il 15% dell'energia elettrica da fonte nucleare situata in Francia, Svizzera e Slovenia.

5. L'Italia è stata tra i pionieri nella ricerca e nella formazione universitaria nel campo del nucleare. Tutt'ora l'Italia collabora, insieme ad altri partner europei, alla costruzione del reattore dimostrativo «ALFRED», in Romania, che dovrebbe essere operativo entro il 2028. Ma l'opzione nucleare va mantenuta viva anche per la ricerca sulla fusione, considerata una delle opzioni utili per garantire una fonte di energia su larga scala, continua, sicura, rispettosa dell'ambiente e praticamente inesauribile.

6. In merito ai costi, occorre tener conto dei costi diretti e indiretti che la mancanza di una base continua di erogazione di energia, come quella che è invece in grado di assicurare l'energia nucleare, comporta. Se dobbiamo sostituire le fonti fossili, occorre avere una base sicura di produzione intorno almeno al 10% che garantisca la sicurezza energetica in qualunque situazione geopolitica.

Ma veniamo al costo a MWh. Secondo le rilevazioni di ARERA le piccole e medie imprese italiane pagano delle fatture più care per elettricità in media di quasi il 28% rispetto alle altre aziende europee. Infatti, in Italia l'elettricità presenta un costo (IVA esclusa) di circa 155,6 euro ogni 1 MWh utilizzato, (importo relativo alle utenze aziendali con un consumo annuo medio da 500 a 2.000 MWh).

Secondo Statista, il sito tedesco di analisi e statistiche, in Francia il prezzo all'ingrosso dell'elettricità a Maggio 2022 ha toccato i 197 euro per megawattora, in Germania i prezzi iniziano a scendere rispetto al picco a 251 euro di marzo; con 230,05 euro al megawattora nel mese di maggio 2022 l'Italia è stato il Paese europeo col picco più alto, quello che ha pagato di più.

Questi dati dimostrano come il mix energetico della Francia con il 70% di nucleare (più altri 6 reattori annunciati quest'anno da Macron) è di fondamentale importanza per avere un sistema energetico resiliente, con un contenimento dei costi di produzione dell'energia elettrica anche difronte alle crisi come quella Ucraina.

*ordinario di Fisica tecnica Industriale, università di Perugia, e coordinatore del dottorato di ricerca in Energia e Sviluppo Sostenibile

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