Cronache

La strana morte del pittore gay "amico" del pm del caso Mps

Anticipò a un carabiniere l'esistenza dei party: "C'era Marini, ho i video". Trovato impiccato nella sua cella

La strana morte del pittore gay "amico" del pm del caso Mps

Chi parla dei festini gay a Siena fa sempre una brutta fine? A leggere il verbale dell'ex comandante dei carabinieri di Monteriggioni (Siena) Francesco Marinucci si scopre infatti la strana morte del pittore gay Francesco Benocci. Sposato con moglie e figli, avrebbe raccontato molti anni prima di aver partecipato ad allegre festicciole con la Siena bene. Il suo racconto («Ballavano nudi sui tavoli...») collimerebbe su molti aspetti con quanto raccontato alle Iene successivamente dall'allora escort di Varese Matteo Bonaccorsi, sentito in segreto dalla commissione che indaga sulla vita del manager Mps, volato da una finestra il 6 marzo 2013. A Marinucci Benocci avrebbe detto che tra i partecipanti c'era Nicola Marini, che con Aldo Natalini e Antonino Nastasi (oggi a Firenze a indagare su Fondazione Open e Matteo Renzi) erano nell'ufficio di Rossi a rovistare nei suoi effetti, nel pc e nel cellulare, almeno stando alla deposizione in commissione del colonnello Pasquale Aglieco.

Benocci era delinquente abituale con una fedina penale infinita. Per Marinucci era così intimo di alcuni inquirenti senesi (su tutti il pm Marini) da sentirsi abbastanza sicuro di poterla fare franca, come se avesse una sorta di «immunità»: «Ma te non c'hai paura che... perché stai raccontando tutti sti festini...», racconta il carabiniere. E lui: «Maresciallo io sono una volpe. Io ci ho tutto registrato, filmini... se me succede qualcosa a me, qui salta Siena». Tanto furbo Benocci non doveva essere. Fu trovato impiccato a una finestra della sua cella del carcere di Massa Marittima il giorno prima di uscire con l'indulto. Guardando le foto della scena la dinamica del suicidio sembra improbabile, ma tant'è. E peraltro perché impiccarsi il giorno prima di uscire di cella? A Marinucci Benocci avrebbe detto: «So' quarantanni che entro ed esco, io sto meglio in carcere che a casa...».

Alcuni degli stessi protagonisti, periodi diversi. Dei filmati dei festini, di cui parla anche Bonaccorsi, finora non c'è traccia. Il presunto coinvolgimento di due dei tre pm ai festini ha spinto i familiari di Rossi a sospettare che la morte del manager Mps e le indagini incomplete siano in qualche modo collegate. Non secondo il tribunale di Genova, che ha archiviato l'indagine per abuso d'ufficio pur ritenendo credibile l'escort Bonaccorsi ma senza sentire nessuno dei tre magistrati e senza neppure interrogare o analizzare le gravissime dichiarazioni spontanee di Marinucci. E ora sono in tanti a chiedersi che fine abbia fatto al Csm la pratica disciplinare, sempre se è stata aperta, nei confronti dei pm. Bonaccorsi mente, come dice Aglieco? Questo non spiegherebbe le molestie telefoniche e lo stalking di cui sarebbe vittima ancora oggi, basti pensare al fatto che il colonnello - individuato da Bonaccorsi nei festini - l'avrebbe seguito il giorno dell'audizione secretata dell'escort a Palazzo San Macuto, la sua compagna l'avrebbe fotografato e la foto è finita sui social e su qualche giornale. Se ne starebbe occupando la Procura di Varese, altri filoni sarebbero aperti a Roma, Firenze e Genova.

Intanto fa ancora discutere la lettera che l'avvocato genovese Andrea Vernazza ha scritto al presidente della Camera Roberto Fico a nome dei pm Nastasi, Marini e Natalini (non senza qualche distinguo e attrito tra gli stessi magistrati) per lamentarsi del lavoro della commissione e di alcuni parlamentari come Luca Migliorino (M5s). Tra i grillini ha fatto discutere la scelta di Vernazza, che è anche il legale del figlio di Beppe Grillo (rinviato a giudizio per stupro a Tempio Pausania) di mettere all'indice un esponente del Movimento, suonata come una sconfessione se non una presa di distanza. «Ho chiesto di audire Vernazza e Marinucci in commissione», dice al Giornale Walter Rizzetto di Fdi.

Nei prossimi giorni verrà anche sentito Giuseppe Mussari, che ha già seccamente smentito la ricostruzione dei suoi rapporti con l'ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, in carcere per 'ndrangheta, che avrebbe detto «a Rossi l'hanno ammazzato, se si sa chi è stato è un casino». Chi ha fatto queste confidenze a Pittelli?

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