Coronavirus

Sul green pass obbligatorio il governo va in fibrillazione. Il nodo tabaccai e tribunali

Da un lato i rigoristi, rappresentati da Brunetta. Dall'altro i liberisti come Giorgetti: "Il riferimento le zone rosse di marzo"

Sul green pass obbligatorio il governo va in fibrillazione. Il nodo tabaccai e tribunali

Il governo cerca una mediazione sull'elenco dei luoghi e delle attività che saranno esonerate dall'obbligo del green pass (base o rafforzato). Il presidente del consiglio Mario Draghi è pronto a varare un Dpcm sulle attività consentite senza l'obbligo della certificazione vaccinale.

Nell'esecutivo si scontrano, non è una novità, due posizioni: quella rigorista portata avanti dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che insiste sul criterio dell'urgenza (un numero limitato di attività esonerate), e l'altra fronda guidata dal numero due della Lega Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, che spinge per estendere l'esonero a una lista più ampia di attività, oltre ad alimentari e salute anche ad esempio a tabacchi, edicole, librerie, negozi di giocattoli.

Il decreto, approvato il 5 gennaio scorso, introduce l'obbligo del green pass base per i servizi alla persona dal 20 gennaio: barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno chiedere pass ai propri clienti, senza ulteriori provvedimenti chiarificatori.

Per tutte le altre attività, invece, l'obbligo di chiedere la certificazione verde base scatterà il 1° febbraio. Il Dpcm dovrà individuare un elenco di luoghi e attività che saranno escluse dall'obbligo. Il che significa che per accedervi non sarà richiesto nel pass base né quello rafforzato. A essere consentite senza certificato (base o rafforzato) dovrebbero essere quindi le esigenze alimentari (ma non nelle attività di somministrazione, come i bar) e quelle sanitarie, oltre a quelle di giustizia e pubblica sicurezza. E dunque: farmacie, supermercati, stazioni dei Carabinieri, commissariato di Polizia, ospedale, ambulatorio medico, tabacchi. Un punto di discussione aperto nel governo è sugli uffici di pubblica sicurezza che raccolgono le denunce: non ci sarà l'obbligo se si è vittime di reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori.

Per altre attività, denunce di smarrimento documenti e rinnovo passaporti, dovrebbe essere richiesta la certificazione vaccinale. Ma sarà complicato selezionare la tipologia di attività consentite e non nel presidio di sicurezza. Si rischia il caos. Il confronto nel governo è serrato. La bozza messa a punto dagli uffici del ministro Brunetta delineerebbe per il momento un numero ristretto di attività consentite.

Secondo Giorgetti la lista delle attività cui lasciare l'ingresso libero dovrebbe coincidere con quelle individuate da uno degli allegati del Dpcm del 2 marzo dello scorso anno, che indicava le attività che rimanevano aperte anche in zona rossa. Tra queste in particolare edicole e tabaccai. Altro tema caldo i tribunali: l'obbligo per gli avvocati di accedere col green pass parte soltanto dal 1° febbraio, ma secondo molte Procure, inclusa quella Generale della Corte di cassazione, la disposizione è già in vigore ed i controlli all'ingresso sono partiti.

In tema di elenchi ed esoneri, il ministero della Salute predisporrà un elenco di over 50 che - in seguito al Dpcm di gennaio 2022 che prevede l'obbligo vaccinale - non hanno ancora provveduto alla vaccinazione. «Sarà cura del ministero - ha sottolineato il ministro Roberto Speranza - predisporre gli elenchi di soggetti inadempienti anche acquisendo direttamente dal sistema tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall'anagrafe vaccinale nazionale».

Le informazioni saranno utili per escludere dall'elenco inadempienti i soggetti esenti.

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