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"Tagliate tasse per 600 euro all'anno"

Bankitalia: è l'effetto combinato del cuneo e della riforma Irpef, benefici per 3 famiglie su 4

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Per ogni famiglia 600 euro in più in media nel 2024. Così il vicecapo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia, Andrea Brandolini, ieri in audizione sulla manovra (in rappresentanza del neogovernatore Fabio Panetta) ha sintetizzato gli effetti congiunti delle taglio del cuneo e dell'abbassamento al 23% dell'aliquota Irpef al 25% per i redditi tra 15mila e 28mila euro. L'incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente sarebbe dell'1,5% in media d'anno e sarebbe «attribuibile per due terzi all'esonero contributivo, per il resto alle modifiche dell'Irpef».

Secondo Brandolini, «quasi tre famiglie su quattro ne trarrebbero benefici, mentre le famiglie «tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione del reddito disponibile equivalente beneficerebbero degli aumenti di reddito più cospicui (fino al 2,3%)». L'intervento del governo, ha aggiunto, contribuirebbe a una lieve riduzione della disuguaglianza dei redditi disponibili con un calo dell'indice di Gini (che misura le divergenze nella distribuzione) di 0,3 punti percentuali). «Bankitalia certifica che la strada del governo Meloni è giusta», ha commentato il capogruppo al Senato di Fdi, Tommaso Foti.

Via Nazionale ha anche osservato che l'ammontare dei tagli alla spesa pubblica primaria (oltre 1.000 miliardi) «appare realizzabile», mentre «l'elevato livello del rapporto debito/Pil è un elemento di vulnerabilità per il Paese; riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell'intera economia italiana». Tesi ineccepibile ma della quale bisognerebbe chiedere una dimostrazione anche a Bce e Commissione Ue che hanno attuato politiche restrittive che peggiorano la congiuntura.

Per Confindustria, invece, è andato direttamente in audizione il presidente Carlo Bonomi che ha deciso di scendere direttamente nell'agone politico per rappresentare le istanze degli imprenditore. Il giudizio di Viale dell'Astronomia è in chiaroscuro. Si approva la conferma del taglio del cuneo fiscale, ma si auspicava «il sostegno agli investimenti delle imprese cui è dedicato solo il 9,4% dei 30 miliardi della manovra». Secondo Bonomi, «quello che preoccupa molto è il calo degli investimenti, nel 2021-22 avevamo avuto dati molto superiori a quelli degli altri Paesi europei, mentre rileviamo ulteriori segnali di peggioramento fino alla seconda metà del prossimo anno». Anche in questo caso, però, vi è perfetta sincronia tra l'aumento del costo del denaro deciso dall'Eurotower e il venir meno delle spese per investimento. Né si tiene conto che il Superbonus, destinato a investimenti edilizi, ha drenato tutte le risorse.

Confcommercio ha dato un sostanziale ok alla legge di Bilancio. Bene il taglio del cuneo e dell'Irpef da 15 miliardi di euro che consente di recuperare parte dek potere d'acquisto perso (-17mila euro in media i risparmi bruciati).

Positivo, ha detto il vicepresidente Giovanni Da Pozzo, «che si stanzino risorse per le infrastrutture».

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