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"Tamponi gratis". Il Viminale apre, ma non per tutti: è bufera

Monta la protesta dei portuali e il Viminale fa un passo indietro, raccomandando di mettere a disposizione di questa categoria test gratuiti. Ma questa differenza di trattamento irrita i sindacati. Salvini: "E per gli altri?"

"Tamponi gratis". Il Viminale apre, ma non per tutti: è bufera

Fa paura la dura presa di posizione dei portuali, in particolar modo quella dei lavoratori triestini, tanto che ora il Viminale comincia a prendere in considerazione l'idea dei tamponi gratuiti, almeno per questa categoria.

Grande preoccupazione per venerdì

La data del 15 di ottobre si avvicina, e monta il malcontento di una fetta di cittadini. È il settore relativo all'attività portuale, tuttavia, a preoccupare maggiormente il governo. Da qui la circolare del ministero dell'Interno, in cui viene raccomandato di mettere a disposizione test gratuiti per il personale sprovvisto di certificazione verde. La nota del Viminale, inviata ai prefetti, arriva dopo una riunione di coordinamento interministeriale convocata dalla Presidenza del Consiglio proprio sul tema. Per il timore che una "possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di Green pass possa determinare una grave compromissione dell'operatività degli scali e conseguenze altrettanto critiche per il settore e per il relativo indotto economico", il ministero dell'Interno sollecita gli operatori della filiera della logistica in ambito portuale a mettere a "disposizione del personale sprovvisto di Green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti".

E tutte le altre categorie di lavoratori che dal 15 ottobre resteranno tagliate fuori? Al momento il Viminale pensa al settore portuale, preoccupato dal caos che potrebbe generarsi fra qualche giorno. Del resto i lavoratori portuali di Trieste sono sul piede di guerra: da venerdì si fermerà tutto, se il governo non farà un passo indietro. Ne consegue che gli operatori economici operanti nel settore portuale "potranno valutare, nella piena autonomia, ogni possibile modalità organizzativa ai fini dell'acquisizione del green pass da parte dei dipendenti che ne siano sprovvisti", come si legge nella circolare firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi.

Lo scontro politico

Questa differenza di trattamento, tuttavia, non farà che esacerbare gli animi. Lo stesso presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin ha espresso i propri dubbi. "La disponibilità delle aziende che operano nel porto di Trieste a pagare i tamponi per i lavoratori che ancora non dispongono del Green Pass, pur condivisibile nell'ottica di risolvere un problema contingente, rischia però di creare due pesi e due misure tra i diversi settori economici, e questo sarebbe un grave errore", ha dichiarato, come riportato da Repubblica. Una soluzione, quella avanzata dal Viminale, definita "inopportuna e contraddittoria" dai rappresentanti del Partito democratico Andrea Romano e Davide Gariglio, membri della commissione Trasporti.

"Tamponi rapidi e gratuiti per i lavoratori (del porto di Trieste) senza Green Pass, per evitare problemi. Parola della Lamorgese. Ah, ma quindi si può fare! E per gli altri milioni di lavoratori invece zero? Invece delle imprese, a contribuire dovrebbe essere lo Stato. Inadeguata", è stato invece lo sfogo del leader della Lega Matteo Salvini.

Gli stessi segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno inviato una lettera al Viminale, chiedendo di estendere la raccomandazione della circolare a tutti i settori dei trasporti dei servizi ausiliari ed accessori collegati.

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