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Le trame di Di Donna, l'amico di Giuseppi che faceva il mediatore

Il fascicolo per traffico di influenze

Le trame di Di Donna, l'amico di Giuseppi che faceva il mediatore

Lo schema degli intermediari che sarebbero stati capaci di sfruttare relazioni personali per ottenere compensi su mediazioni considerate «occulte» dai pm, perché basate non su ruoli formali ma su conoscenze e amicizie, ritorna anche nell'altra inchiesta della Procura di Roma per traffico di influenze illecite. Ancora su mascherine, ma anche test molecolari e progetti finanziati dal Ministero dello Sviluppo economico. Indagato con altre 11 persone l'avvocato d'affari Luca Di Donna, considerato in passato vicino all'ex premier Giuseppe Conte dai tempi in cui condividevano l'attività allo studio di Guido Alpa, vero mentore dell'oggi leader del Movimento cinque stelle. Nell'indagine i carabinieri del nucleo investigativo, da intercettazioni e accertamenti, rilevano come l'avvocato «ha acquisito potere e ha potuto condurre gli interventi che hanno portato un arricchimento economico per tutti i sodali, dopo che una terza persona si è affermata (s' intende verosimilmente sotto il profilo politico). Da quel momento le porte della Pubblica amministrazione si sono aperte per loro, e le hanno sfruttate a pieno».

Indagato anche l'avvocato Gianluca Esposito, ex direttore generale al Mise. L'indagine è partita dalla testimonianza di un imprenditore, Giovanni Buini, entrato in contatto proprio con Esposito e poi con Di Donna per il tramite dell'amico Mattia Fella. L'obiettivo sarebbe stato poter fornire la struttura commissariale di mascherine a prezzi «calmierati». Ma i due legali gli avrebbero proposto un vero contratto di consulenza che Buini poi avrebbe deciso di annullare. Per i pm quell'accordo sarebbe stato finalizzato «al riconoscimento in loro favore di somme di denaro in percentuale sull'importo degli affidamenti che avrebbero ottenuto dalla struttura commissariale». Quando gli viene presentato Di Donna, l'imprenditore ricorda che «per farmi comprendere chi avevo di fronte mi fece leggere un articolo di stampa che cercò su Internet in cui il Di Donna era dipinto come il fedelissimo del capo del governo, Conte». L'ex premier Conte, estraneo all'indagine, ha sempre dichiarato di non aver avuto più alcun rapporto con l'ex collega dopo il suo arrivo a Palazzo Chigi. Contatti diretti emergono invece, annotano gli inquirenti, tra Di Donna, Esposito e Arcuri.

Quest' ultimo non indagato.

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