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"Con Draghi al Colle si va al voto". L'asse Meloni-Salvini per le elezioni

Giorgia Meloni è tornata a ribadire la necessità di tornare alle urne in caso di salita al Colle di Draghi. La Lega concorda e attacca i 5S

"Con Draghi al Colle si va al voto". L'asse Meloni-Salvini per le elezioni

Giorgia Meloni non ha mai avuto dubbi: l'Italia deve tornare al voto il prima possibile. Un concetto ribadito anche a Controcorrente, il programma di informazione della domenica sera di Rete4. Nell'ipotesi in cui Mario Draghi venisse eletto come presidente della Repubblica, la leader di Fratelli d'Italia chiede che vengano aperte le urne per rinnovare il parlamento. Un pensiero diverso rispetto a quello di Matteo Salvini, la cui idea è stata commentata dalla Meloni: "Sa benissimo come la penso, quindi non è che glielo devo dire e non so perché abbia cambiato idea rispetto a quello che diceva prima. Ma a me sembra abbastanza folle e continuo a ritenere che prima i cittadini scelgono di farsi rappresentare e meglio è. Non funzionano le maggioranze arcobaleno. Se si sono trovati bene, io non posso che prenderne atto. Io sono all'opposizione".

Un concetto che la leader di FdI porta avanti da mesi e sul quale non è disposta a fare passi indietro, utilizzando anche parole molto dure contro chi non pensa di tornare al voto alla prima occasione utile: "I cittadini italiani in tutto questo esistono o non esistono? Possono dire la loro? No, non ci frega più niente. Se non ce ne frega più niente, è un problema perché non si chiama democrazia questa". Alle parole di Giorgia Meloni hanno risposto fonti del Carroccio quasi in tempo reale, smentendo di voler evitare il voto: "La Lega è pronta ad andare al voto per le Politiche in qualsiasi momento. Il timore del segretario Matteo Salvini è che molti parlamentari — a partire dai 5Stelle — faranno di tutto per evitare le elezioni anticipate".

Sull'operato di Luciana Lamorgese, Giorgia Meloni è da sempre molto critica. Questo è stato uno dei temi discussi con il premier nel corso dell'incontro: "Lamorgese è un ministro suo, se Draghi volesse revocarla andrebbe dal Presidente della Repubblica e lo chiederebbe, ma non lo sta facendo. Anzi, ha detto che lavora benissimo addirittura. Io non sono d'accordo". Quindi, ha aggiunto: "Ne ho parlato con Draghi perché penso che non giovi nemmeno alla sua immagine. Draghi ha una autorevolezza che gli consente di fare scelte forti, come quelle che sta facendo, senza usare i metodi che ci sono in nazioni in cui non c'è democrazia".

Il riferimento della Meloni era alle manifestazioni delle ultime settimane e, a tal proposito, ha dichiarato: "Con il presidente Draghi ho parlato del fatto che mi preoccupa un clima nel quale si reprime il dissenso delle volte con metodi molto duri. Parlo di immagini che vedono lo Stato italiano che spara con gli idranti contro gente inerme, lui non ha spiegato perché, mi è sembrato anche lui contrariato da quelle immagini. Sono immagini che si possono vedere in Corea del Nord, in Cina e in Turchia, non in Italia".

Per Giorgia Meloni "si usano due pesi e due misure" nella gestione delle manifestazioni: "Non ho mai conosciuto questo Puzzer in vita mia, non so chi sia, ma osservo che a lui che stava con un banchetto a chiedere di incontrare le istituzioni è stato dato un Daspo ma il Daspo ai centri sociali che devastano le città non li hanno mai dati, diciamoci le cose per come stanno".

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