Coronavirus

Wuhan, i primi contagi dopo oltre un anno. Tamponi a tappeto su 11 milioni di persone

Un migrante contagia sei colleghi. Un funzionario: "Situazione grave"

Wuhan, i primi contagi dopo oltre un anno. Tamponi a tappeto su 11 milioni di persone

Il Covid-19 torna alle origini. A Wuhan, dove il virus è comparso per la prima volta, poi è scomparso e ora torna a preoccupare. Le autorità della città capoluogo della regione dell'Hubei ha comunicato che effettuerà tamponi a tutti i residenti dopo i primi casi di contagio registrati nei giorni scorsi nella città da oltre un anno. Il primo caso è stato accertato nella serata di domenica e riguarda un lavoratore migrante che ha contagiato altri sei colleghi, che come lui erano in attesa del treno in una stazione il 27 luglio scorso. Tutti i positivi sono stati ricoverati in strutture designate per l'isolamento ed è stata eseguita la disinfezione dei luoghi: sono anche in corso indagini epidemiologiche.

Wuhan è stata la prima città sottoposta a isolamento dopo lo scoppio dell'epidemia a inizio 2020. L'area di Zhuankou, nella zona di sviluppo economico della città, è stata designata come area a medio rischio dalle autorità sanitarie locali, che hanno imposto forti restrizioni di movimento ai suoi residenti. Lo riferisce una nota delle autorità sanitarie locali che ieri hanno annunciato una campagna di tamponi a tappeto su tutti gli 11 milioni di residenti nella città.

Secondo un funzionario locale citato dai media cinesi, Wuhan sta affrontando una situazione «grave per la prevenzione e il controllo» della pandemia» dopo i primi casi da oltre tredici mesi (gli ultimi casi erano stato registrati nel giugno 2020). «Per garantire la salute della popolazione della città - ha detto il funzionario - è stato deciso di avviare il test dell'acido nucleico per tutti i residenti e verranno esaminati prontamente i casi positivi e asintomatici per eliminare pericoli nascosti». «La situazione di Wuhan ci dimostra come il tracciamento e la gestione contumaciale adottati dalla Cina non sia sufficiente di fronte a questa variante Delta- dice Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova -. Il modo per affrontare la variante Delta è tracciamento, sicuramente isolamento contumaciale ma anche vaccinazioni, e la Cina credo sia uno dei Paesi al mondo che ha esportato di più il virus e vaccinato di meno».

Dei 90 nuovi casi di contagio da Covid-19 registrati nel paese (in lieve calo rispetto ai 98 di lunedì) a cui si sommano 41 casi asintomatici, 29 provengono dall'estero: dei 61 sviluppatisi localmente, invece, 45 si registrano nel Jiangsu, dove si trova Nanchino, epicentro della nuova ondata, e sei nella provincia dello Hunan. La Cina sta varando forti restrizioni ai trasporti e ha imposto lockdown per milioni di persone per contrastare la nuova ondata di contagi, la peggiore dalla fine dell'isolamento a Wuhan, dopo lo scoppio dell'epidemia fino ad aprile 2020.

Il timore delle autorità è legato alla presenza della variante delta, riscontrata anche a Pechino, che ha tagliato i collegamenti con le aree più colpite dai contagi e imposto i primi lockdown nei quartieri dove si sono verificati casi accertati di infezione.

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