Elezioni politiche 2022

Zingaretti ora è nei guai ma lo salva il soccorso Pd

Sotto accusa dalla Corte dei Conti per lo scandalo mascherine. Seggio (e immunità) in premio

Zingaretti ora è nei guai ma lo salva il soccorso Pd

L a magistratura contabile stringe il cerchio su Nicola Zingaretti. Il governatore prepara la fuga in Parlamento. Ieri l'indagine della Corte dei Conti sulle forniture di mascherine nel Lazio durante il covid segna un punto di svolta: il governatore Pd, candidato alla Camera, è accusato insieme con il responsabile della Protezione civile, Carmelo Tulumello, di un danno erariale del valore di 11,1 milioni di euro.

Per i pm contabili il governatore e il dirigente avrebbero causato quel buco con gli affidamenti alla cieca alla Ecotech Srl di Frascati per la fornitura di milioni di mascherine. Contratti in gran parte pagati in anticipo e che alla fine non sono stati onorati.

La Corte dei conti sembra pronta a chiedere la restituzione del denaro direttamente ai due indagati, visto che la Ecotech non è mai riuscita a restituire gli anticipi incassati e subito girati ai subfornitori, la svizzera Exor Sa e l'inglese Giosar Ltd, società straniere, ma con titolari italiani. Un'indagine scattata dopo le ripetute denunce di Fratelli d'Italia. La Regione respinge le accuse: «Abbiamo risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei Conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell'affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione». Ma soprattutto la Regione cerca di scagionare il vertice: «In ogni caso spiega la nota dell'ente regionale - nel periodo cui si riferiscono i fatti, il Presidente Zingaretti era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni sua funzione istituzionale». L'indagine sembrerebbe confermare, invece, il piano del governatore per l'exit strategy. Prima dal Nazareno, con le dimissioni da segretario del Pd. E ora dalla guida della Regione con la fuga in Parlamento. Dal Pd nessun commento. Zingaretti dribbla l'inchiesta e va sul palco in piazza del Popolo con Enrico Letta per la chiusura della campagna elettorale. Il centrodestra attacca. «La domanda che ci poniamo tutti è: perché indaga soltanto la Corte dei Conti? Per quanto riguarda infatti l'inchiesta è sicuramente di competenza della magistratura contabile indagare. Ma i profili degli atti commessi sono di rilievo penale e dovrebbero far intervenire anche la Procura della Repubblica. Ci viene il sospetto che Zingaretti stia cercando l'immunità parlamentare con la sua elezione alla Camera dei deputati. Un favore che il Pd, campione di moralità a corrente alternata, è stato pronto a fargli senza farsi scrupolo di interrompere anticipatamente la legislatura regionale» - denuncia il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia. La Lega affonda il colpo: «C'è qualcosa di inconfessato nella nota della Regione che sembra denotare panico e qualcosa da nascondere: l'Anac non è una magistratura ma un'autorità amministrativa. L'Anac non ha funzioni di indagine ma solo di vigilanza. Usare l'Anac come un alibi, come fa il Pd, è più che ridicolo: è un insulto all'intelligenza degli italiani, alla funzione dell'Anac e a quella della Corte dei Conti. A Roma si dice: buttarla in caciara. Tra l'altro, è anche sgradevole che un presidente si discolpi dicendo che era in quarantena, facendo ricadere così le colpe sul suo vice Leodori. Ogni giorno salta fuori qualche notizia legata alla gestione Zingaretti della Regione Lazio.

Una agonia: ci sono mille motivi per cui Zingaretti deve rimettere il mandato oggi».

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