Anna Maria Greco
da Roma
Da dieci anni non si raggiunge il quorum per un referendum. Si riuscirà, stavolta, a invertire questo trend negativo? La vera battaglia è questa, perché si dà per scontato che se si raggiungesse quel 50 per cento più uno dei votanti la vittoria sarebbe dei sì. Ma per ottenere questo risultato si dovranno muovere almeno 24 milioni e 865.677 elettori, sui 49 milioni e 731.352 aventi diritto al voto. Di essi, 2 milioni e 665.033 sono residenti allestero che per la prima volta parteciperanno a un referendum.
Alla vigilia del voto i promotori della consultazione popolare contro la legge 40 sulla procreazione assistita polemizzano proprio sul calcolo del quorum. Per Emma Bonino è stato fatto di tutto per favorire lastensione «a partire dalla scelta della data, che è politica e non tecnica», fino ai «morti nelle liste dei votanti». «Da calcoli prudenziali - afferma lesponente radicale - ci risulta che il quorum è saltato e che non è solo al 50 per cento ma al 52-53». Per controbilanciare gli inviti allastensione dei presidenti di Senato e Camera Pera e Casini, la Bonino chiede «che Ciampi si faccia sentire, che spari un colpo in aria».
Ma il segretario dei Radicali Daniele Capezzone sfoggia ottimismo: «Si sta concludendo una campagna illegale - dice -, ma ce la possiamo fare, ce la stiamo facendo. Stiamo per vincere questa partita truccata».
Alle urne si arriva su fronti trasversali e con divisioni allinterno dei partiti tra cattolici e laici. Al fronte battagliero del Sì e a quello esiguo del No si affianca quello poderoso dellastensione, guidato dalla Cei. E potrebbe essere questultimo a vincere. Ecco perché gli appelli al voto dei referendari si moltiplicano. Il leader dei Ds, Piero Fassino, ripete che la priorità è il quorum, ben più che le divisioni interne e invita il governo a trasmettere gli sms per ricordare il voto agli italiani. «Non mi pare - dice - che oggi la nostra preoccupazione sia che cosa possa succedere in questo o quel partito. È invece di lavorare perché il referendum abbia il quorum e perché ottenuto il quorum vincano i Sì». Gli fa eco il Ds Gavino Angius, convinto che tanti italiani si siano resi conto dellimportanza del referendum e che «il quorum e la vittoria del Sì siano oggi più vicini».
Il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, leader di An, ribadisce la critica allastensionismo «non educativo» e la sua volontà di votare tre Sì e un No. Questo, malgrado la maggioranza della Cdl punti sul mancato raggiungimento del quorum. «Se non modifichiamo la legge 40 con il referendum, per i prossimi 20 anni ce la terremo così», avverte il ministro azzurro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo.
«Non votare è un diritto che noi stiamo liberamente esercitando», ribatte il ministro Udc per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. E ricorda a Fassino il manifesto del 2003 in cui invitava allastensione per il referendum sullarticolo 18.
Che si riesca a raggiungere la fatidica soglia del 50 per cento più uno dei voti, per il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti è, invece, «un obiettivo molto ambizioso», considerate «le condizioni nelle quali si vota». Ma non vede rischi di ricaduta sullUnione se il quorum non si raggiungerà.
Serve un «ultimo sforzo», dice il verde Paolo Cento e il presidente del Pdci, Oliviero Diliberto, spiega che in gioco è «la laicità dello Stato».
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