Renzi polemizza con il Pd: "Contro di me gli insulti e da voi niente solidarietà"

Fischiato dalla Cgil per aver criticato lo sciopero generale e contestato durante un incontro con Emergency, il sindaco di Firenze si dice colpito che il Pd non gli abbia fatto pervenire alcun attestato di solidarietà

Renzi polemizza con il Pd: 
"Contro di me gli insulti 
e da voi niente solidarietà"

Firenze - Fischiato dai manifestanti della Cgil martedì scorso a Firenze per aver criticato lo sciopero generale, contestato mercoledì sera da 200 persone mentre presenziava un incontro con Emergency, il sindaco del capoluogo toscano Matteo Renzi si dice colpito e dispiaciuto che il Partito democratico non gli abbia fatto pervenire alcun attestato di solidarietà.

Renzi accusa il Pd "Non ho capito se il corteo della Cgil di martedì - dice oggi Renzi in un’intervista al Corriere Fiorentino - era contro Berlusconi o contro di me: sono stato offeso io più di Tremonti. E non capisco certi toni, gli insulti, la violenza verbale contro di me: non capisco questa ansia della sinistra che mi dà di Berluschino, di trovare un nemico. E' proprio questa sinistra che facendo così è molto berlusconiana". "Mi fa tristezza - prosegue Renzi riferito a Rosy Bindi - la presidente del mio partito che dice: 'O cambi o sei fuori'. In questi giorni ho sentito toni che sono un rigurgito degli anni Settanta. Ma quello che mi dispiace di più è un altro fatto", e cioè "spiace non aver sentito, in questi trè giorni, una sola parola da parte del partito regionale e fiorentino per dire se stanno dalla parte di chi insulta e urla o dalla mia; non mi è arrivata mezza telefonata, un sms.

Il mio Pd è un partito nel quale ha piena cittadinanza anche a chi non va ai cortei della Cgil". E assicura che non lascerà i Partito democratico: "Il Pd è casa mia e combatterò perchè le mie idee abbiano ruolo e forza".

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