Cronaca locale

Da Aquileia a Roma, il viaggio del Milite Ignoto è la nostra storia

La storia del Milite Ignoto e di quel viaggio su treno a vapore che riuscì a unire, nonostante il dolore e le ferite, un'Italia profondamente divisa. Cento anni dopo

Da Aquileia a Roma, il viaggio del Milite Ignoto è la nostra storia

Tanti, troppi sono i figli d'Italia che hanno perso la vita e l'identità durante la Prima guerra mondiale. Un secolo fa per rendere onore a chi, per dirla alla De Andrè, diede la vita ed ebbe in cambio una croce, cominciò un lunghissimo viaggio in treno con a bordo il Milite Ignoto.

Di certo non era abbastanza per saziare il dolore di chi aveva perso un proprio caro, allo stesso tempo però questo si trasformò in un viaggio in grado di unire una Nazione estremamente divisa e con delle ferite ancora da rimarginare. Oltre 100 sono state le città che quel grandioso percorso, diventato in breve tempo rito popolare commovente e partecipato, ha toccato. Da Aquileia, il luogo dove Maria Bergamas un secolo fa, madre di un sottotenente irridente disperso, in rappresentanza di tutte le donne, ha scelto il corpo del soldato che sarebbe arrivato fino a Roma, la nuova casa del Milite Ignoto. Tutto questo per salutare quei figli d'Italia che il campo di battaglia ha trasformato in corpi senza nome. Ed è con quel viaggio su treno a vapore che, almeno metaforicamente, si è conclusa la Prima guerra mondiale. L'inizio di una vita e un tempo diverso per una nuova Italia da ricostruire passano proprio da quel corpo esamine.

Cento anni dopo, quel viaggio si è concluso per la seconda volta. Il convoglio, ricostruito ma allo stesso tempo straordinariamente fedele e a vapore come quello di un secolo fa, è arrivato ieri mattina alla stazione Termini di Roma. Tricolori sventolati, una cerimonia ricca di interventi e commozione hanno fatto da cornice al momento profondamente significativo. "Un bellissimo viaggio, importante per il valore che ha e per il messaggio che porta con sé - ha dichiarato ieri durante la cerimonia Lorenzo Guerini, ministro della Difesa - Quel treno, che rappresentò un filo rosso che unì l'Italia, diede una grande spinta al Paese dopo guerra, il milite ignoto è un simbolo che racconta la realtà, che racconta una vicenda e lascia un messaggio che viene consegnato alle generazioni future". Un messaggio che, purtroppo, in pochi conoscono e che nelle scuole non viene raccontato abbastanza. Come se si avesse paura di affrontare il passato recente che ha avuto l'Italia. Come se rendere onore a chi durante la guerra ha perso la vita per difendere la propria Patria sia qualcosa da ostracizzare. Eppure, nonostante qualcuno cerchi di negarlo, l'Italia un passato ce l'ha ed è necessario tenerne viva la memoria. E per raccontarlo si dovrebbe partire proprio dallo struggente viaggio del Milite Ignoto che, 100 anni fa, è stato in grado di unire un intero Paese, l'Italia. Forse è proprio in periodi complicati come questi che va raccontata la storia del viaggio del Milite Ignoto.

Milite Ignoto, treno-celebrazioni

"È la memoria che deve parlare con forza al presente e al futuro dei ragazzi e questa iniziativa è nata anche per questo, oltre che per trasmettere ai nostri ragazzi il rispetto e il sentimento per la storia passata", spiega durante il suo intervento il ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone. Inoltre, non si tratta certo di un caso se la riproposizione del treno a vapore sia firmata anche dalla Fondazione Ferrovie dello Stato. A spiegare il perché, durante la celebrazione è intervenuto l'Ad della società Luigi Ferraris: "Le Ferrovie dello Stato hanno avuto una funzione determinate nella costruzione dell'unità della nazione, ricoprendo sempre un ruolo attivo sia negli eventi catastrofici sia per gli eventi che hanno forgiato il senso di appartenenza al Paese".

Al di là delle parole, indubbiamente belle e sentite, ciò che realmente va sottolineato è la sacralità del momento. Perché su quel treno a vapore, come 100 anni fa, c'era un feretro deposto su un affusto di cannone, protetto da un baldacchino e sorretto da 9 fucili, pronto ad essere trasportato sull'Altare della Patria. Pronto, soprattutto, ad essere onorato. Perché il Milite Ignoto è la nostra Storia.

Perché il Milite Ignoto è la storia di tanti figli d'Italia che, finché avranno all'Altare della Patria un altro soldato che si assicura che quel fuoco eterno non si spenga mai, non avranno nulla da temere.

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