Lo stato comatoso del trasporto pubblico capitolino, con la chiusura in blocco delle fermate della metropolitana più centrali e strategiche della linea A, sta mettendo a dura prova un po’ tutti. Ci sono commercianti che denunciano la “desertificazione” delle vie dello shopping, pendolari costretti a svegliarsi in anticipo e semplici utenti in preda al disorientamento. C’è la pessima figura internazionale di chi viene a visitare Roma Caput Mundi e si imbatte in servizi da Terzo Mondo e così via. Fino ad arrivare a chi, con la chiusura delle principali fermate della metro A, ha perso il lavoro e si è dovuto reinventare. Stiamo parlando delle gang di borseggiatrici rom che un tempo spadroneggiavano nelle stazioni ormai chiuse arrivando a guadagnare, in media, circa 600 euro al giorno.
Era un business florido, che il collasso dei collegamenti sembra aver messo a serio repentaglio. Come racconta Il Messaggero, infatti, nella stazione dei carabinieri di via Vittorio Veneto – prediletta dagli utenti “alleggeriti” sulla linea A – la mole di lavoro non è più quella di un tempo. Si parla addirittura di “un calo drastico” delle denunce. Che fine hanno fatto allora le ladruncole? Non si sono date per vinte ed hanno ripiegato sulla linea B che, pur non godendo di ottima salute, è comunque sopravvissuta all’effetto domino delle chiusure.
Non a caso anche Vasvija Husic, vera e propria ras del borseggio che in 12 anni di “carriera” ha collezionato ben 42 arresti e più di 25 anni di carcere (mai scontati), è stata recentemente intercettata proprio
dentro un vagone della seconda linea. “Da quando sono chiuse le fermate Spagna, Barberini e Repubblica – avevano spiegato gli inquirenti il giorno dell’arresto – i borseggiatori si concentrano sulla linea B della stazione centrale”. Utenti avvisati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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