Salemi, i manifesti di Sgarbi contro la mafia diventano pro mafia

Sono stati manomessi, cambiando due lettere, i i cartelloni fatti affiggere dal sindaco nella piazza principale. Il primo cittadino e critico d'arte: «Non mi pare uno scherzo, così si diffama la città». Scatta la denuncia, aperta un'indagine

Scherzo a dir poco di cattivo gusto, o anche qualcosa di più, per il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi. Subito prima di Ferragosto, nella notte, sono stati manomessi i cartelloni istituzionali contro la mafia che lui stesso aveva fatto affiggere in piazza Libertà, al centro nel comune trapanese, invitando i cittadini alla ribellione. Un lavoro chirurgico, quello di chi ha agito nel buio della notte. La scritta originaria «Ma quale mafia. Cittadini, ribellatevi» è diventata, cancellando la «l» e mettendo l'accento sulla «e», «Ma qua è mafia. Cittadini ribellatevi». Manomessa anche la firma originaria, «il sindaco», diventata «al sindaco».
Una burla o qualcosa di più grave? Furibondo Sgarbi, che sta facendo ristampare i manifesti corretti che saranno affissi in tutta la cittadina. «Non mi pare proprio uno scherzo - commenta - semmai una ulteriore diffamazione della città. Perché utilizzare uno spazio istituzionale del Comune di Salemi per dire che c'è la mafia, è un oltraggio al Comune, alle sue istituzioni, ai suo rappresentanti, ai cittadini umiliati dalla retorica dell'antimafia di carriera. C'è chi sparge letame dappertutto. La violenza di chi vede la mafia anche là dove non c'è, e dunque la inventa, è peggio della mafia. Diceva Sciascia che "un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte".

Certo - aggiunge Sgarbi - se l'intenzione voleva essere una burla, mi auguro che l'autore, gli autori ed eventuali suggeritori degli esecutori materiali, lo dicano subito facendo pubblica ammenda, perché ho già dato incarico di presentare una denuncia».
Il manifesto intanto è stato coperto con un altro che pubblicizza l'esposizione al Museo del Paesaggio, per la prima volta in Sicilia, del capolavoro di Paul Cèzanne, «Maison et bosquet».

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