Intestino pigro in estate: cause e rimedi

Un vero e proprio problema che rischia di rovinare le vacanze estive. Le cause e la prevenzione spiegate dallo specialista in gastroenterologia Maurizio Vinti

Intestino pigro in estate: cause e rimedi

Non per tutti partire per una vacanza estiva rappresenta un piacevole momento. Per chi soffre di intestino pigro il problema può accentuarsi proprio durante questa fase con la cosiddetta stitichezza estiva. Non pochi i disagi che, in alcuni casi, diventano un vero e proprio incubo: stomaco gonfio, crampi addominali, senso di pesantezza e anche sazietà, rischiano di rovinare il tanto atteso periodo di relax. Ma perché l’intestino reagisce così? Ce lo spiega su ilGiornale.it il dottor Maurizio Vinti specialista in gastroenterologia.

Perché le alte temperature accentuano il problema di stipsi?

“Per l’aumento della perspiratio insensibilis (la fisiologica perdita di acqua attraverso la cute o le vie respiratorie che con temperature fino a 22˚C è di circa 400 ml e, con temperature di 30˚C può arrivare a 700 ml/die) e della sudorazione che finiscono con il determinare un aumento della deplezione di liquidi corporei e, di conseguenza, anche dei liquidi presenti nel colon, che è la sede dove si formano le feci che, pertanto, saranno molto più dure e difficoltose da espellere (normalmente le feci per il 75% sono formate da acqua)”.

In che modo lo spostamento in nuove città, seppur per un periodo breve, risulta determinante?

“È dimostrato che la composizione del microbiota intestinale (il corredo di germi presente nel nostro intestino che svolge un ruolo preponderante nei fisiologici processi digestivi) si può modificare anche in 1-2 giorni. In vacanza si tende spesso allo stravolgimento dei normali comportamenti quotidiani e si finisce, anche, con il modificare le proprie abitudini alimentari con una inevitabile ripercussione nei confronti dei processi fisiologici compresa la corretta evacuazione”.

Quanto incide il cambiamento dei ritmi sonno-veglia?

“Un brusco cambiamento del ritmo sonno-veglia (ritmo circadiano per eccellenza) finisce con l’influenzare/interferire con il ritmico sincronismo esistente tra tutte le funzioni biologiche dell’organismo, evacuazione inclusa”.

Come aiutare il nostro intestino a tavola di fronte a queste difficoltà?

“Evitare anzitutto insaccati, fritti, formaggi, carni grasse e alimenti industriali come merendine e patatine. Preferire in questo periodo frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Bere almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno. Ove possibile sostituire un pasto classico con un gelato (anche da passeggio) e della frutta. Evitare le abbuffate e favorire i pasti piccoli e frequenti (facilitano i processi digestivi ed evitano i cali di pressione da sequestro ematico post-prandiale)”.

E a livello comportamentale?

“L’attività fisica è molto importante per la regolarità intestinale, perché stimola le pareti dell’intestino a contrarsi e, quindi, a espellere le feci con più facilità. Per evitare in questo periodo episodi di stipsi è pertanto necessario rimanere attivi anche a casa. Questo vale anche per le persone più anziane. Il consiglio è quello di riuscire ad allenarsi almeno 20 minuti al giorno tutti i giorni”.

Perché le donne sono maggiormente colpite da questo problema?

“Le cause sono da attribuire a diversi fattori:

  • Fattori ormonali
  • Fattori neuromuscolari
  • Fattori psicologici
  • Fattori sociali legati a ritmi di vita frenetici
  • Fattori fisiologici legati all’anatomia del pavimento pelvico femminile, più vulnerabile di quello maschile dal punto di vista delle patologie da prolasso.

L’eventuale utilizzo di lassativi deve essere sempre suggerito dal medico o dallo specialista. Evitare i trattamenti fai da te o i consigli degli amici e conoscenti”.

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