Ipersessualità, come l'ossessione morbosa per il sesso può diventare un rischio

Isolamento e distanziamento sociale sono state tra le cause dell'aumentare dei casi di dipendenza dal sesso. Cos'è il disturbo dell'ipersessualità, reale patologia che è finita sotto i riflettori durante la pandemia

Ipersessualità, come l'ossessione morbosa per il sesso può diventare un rischio

L'ipersessualità (o disturbo dell'ipersessualità) può essere fonte di sofferenze pari ad altre patologie. A confermarlo sono gli esperti del Delamere Health, centro di recupero dalle dipendenze britannico, che hanno studiato l’impatto causato da tale bisogno compulsivo sulla psiche e i risvolti nelle attività quotidiane, soprattutto nell’era covid che ha visto nell’isolamento e nel distanziamento sociale dei punti cruciali per il contenimento della pandemia.

Sottolineato dal magazine inglese The Sun, i mesi della pandemia hanno rappresentato un periodo complesso per tutti, non solo per le motivazioni strettamente legate all'epidemia in corso, ma anche per tutte quelle patologie legate alla mente umana fortemente messa alla prova da una condizione complessa e, nella maggior parte dei casi, mai vissuta finora. Tra queste, l'ipersessualità è una di quelle con una maggior incidenza.

Spesso paragonata a una vera dipendenza da sesso, l'ipersessualità può generare difficoltà speculari ad ogni altro tipo di disturbo similare. Se il sesso è parte integrante della natura umana, sia dal lato riproduttivo che da quello procreativo, l’ipersessualità contribuisce a rompere gli schemi esistenti alterando la chimica del cervello e superando gli elementi di controllo correlati al coinvolgimento dei soggetti.

Sebbene sia assente una sostanza specifica, al pari di alcol o droga, chi presenta un legame morboso con il sesso non può fare a meno della sua ossessione, mostrando una parziale o totale assenza di capacità regolatorie nei confronti dell’oggetto del desiderio.

Ipersessualità, di cosa parliamo

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Aggiunta il 18 giugno 2018 all’undicesima revisione della classificazione internazionale del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, l'ipersessualità è un disturbo psicologico. Con un’evoluzione progressiva nel corso degli anni, il bisogno patologico può mettere a repentaglio la salute e la vita di chi ne è colpito, se non curata opportunamente.

A promuovere l'insorgenza dell’ipersessualità contribuiscono diverse cause, parimenti a quanto accade con le dipendenze da sostanza o da gioco d’azzardo. Si va dai fattori neurobiologici e chimici, cioè una mancata regolazione della dopamina e della serotonina, fino ai traumi occorsi durante la crescita o l’età adulta e problemi di natura psichica già presenti e non trattati in precedenza. Tra questi, i più comuni che sfociano nella patologia sono il disturbo borderline di personalità, il disturbo bipolare, la demenza frontotemporale, il morbo di Alzheimer e l'autismo.

Oltre a riflettersi sulla vita di chi ne è affetto, la dipendenza dal sesso può toccare anche chi è vicino, principalmente per la comparsa di stati ansiosi, aggressività, depressione e altre alterazioni della personalità di chi vive con la malattia.

Dipendenza dal sesso, gli otto segnali chiave

Letto

I terapisti del Delamere Health avrebbero individuato otto segnali chiave che consentirebbero di individuare in modo semplice ma efficace la condizione. Questi sono:

Pensare ossessivamente al sesso: non si tratta di semplici ritagli di spazi dedicati alle fantasie nell’arco della giornata, ma di una incapacità di concentrazione su tematiche differenti da quelle a tema sesso. Per smettere di pensarvi, anche se solo temporaneamente, lo stratagemma utilizzato è concretizzare i pensieri libidinosi.

Compulsività nell’attività sessuale: attuare il sesso anche se vi è un’alta probabilità di conseguenze infauste. Ciò può comprendere rischi anche gravi, che possono coinvolgere aree dlla quotidianità, vedi la sfera lavorativa o la famiglia. Chi è dipendente non riesce a controllare l'istinto neanche di fronte al pericolo.

Spendere troppo tempo in attività sessuali: svolgere o portare a termine impegni non collegati al sesso è quasi impossibile per chi soffre di questo disturbo. Lavoro, educazione e relazioni finiscono in secondo piano, così come l’equilibrio mentale, per un unico pensiero che obnubila la psiche.

Perdita di controllo quando è coinvolto il sesso: l'individuo prova forti sensazioni ostili, proprio per gli atteggiamenti tenuti nel quotidiano. Vergogna, pentimento, ansia e depressione sono tra i sintomi più comuni a manifestarsi. Per evitare di essere scoperti dai propri cari o da chi la circonda, si tenta di sviluppare una seconda vita, andando a influire in maniera ancora più spiacevole sulla psiche.

Esclusione di altre attività: hobby e passatempi vengono man mano esclusi, rimpiazzati da ciò che è legato esclusivamente al sesso. Avviene una chiusura a riccio rispetto al mondo circostante, anche a causa di avvenimenti spiacevoli di cui ci si rende protagonisti.

Persistenza del comportamento nonostante le esperienze negative: anche se si rendono conto della gravità degli eventi legati a tali comportamenti, gli affetti da ipersessualità non riescono a frenarsi davanti alla possibilità di espletare i bisogni viscerali a sfondo sessuale che li attanagliano.

Progressione delle esperienze sessuali: similmente a ciò che capita con le altre dipendenze, la “dose” di sesso richiesta nelle prime fasi diventa successivamente insufficiente. È questo il motivo che, da situazioni facilmente controllabili (uno su tutti, stare molte ore sui siti a luci rosse) si corre il rischio di passare a scelte più estreme che esulano dalla fruizione della pornografia e dai rapporti fisici ripetuti, arrivando ad atti criminosi sugli altri o su se stessi, ad esempio il soffocamento per raggiungere il piacere.

Coinvolgimento in attività sessuali fino alla percezione del dolore: masturbazione compulsiva, pratiche violente o sadiche che fanno riportare danni all’apparato sessuale o provare intenso dolore fisico. Seppure possa dimostrarsi insopportabile, la sensazione dolorosa non ferma le persone affette dal disturbo dal praticare atti sessuali, da soli o in presenza di altri.

Disturbo iperattivo sessuale, le terapie

Uomo

Individuali o di gruppo, le terapie prevedono il superamento della condizione ossessiva, l’introduzione della psicoterapia e, in alcuni casi, cure farmacologiche per l’attenuazione della libido attraverso l’utilizzo di ansiolitici.

L’approccio può inoltre prevedere il colloquio motivazionale e un accrescimento della consapevolezza sul disturbo, seguito da uno strutturato percorso guidato da personale specializzato o

da guide che hanno già affrontato e superato il problema, o da gruppi di autoaiuto tra cui il "programma dei 12 passi", già utilizzato nel trattamento dell'acolismo e declinato rispetto ad altri problemi comportamentali.

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