Salute

Libri, leggerli aiuta il corpo e combatte lo stress. A rivelarlo alcuni studi

Sono molti gli studi che rivelano i benefici della lettura, ma uno in particolare ha dimostratato che leggendo si riduce lo stress in modo significativo. Ecco perché

Leggere riduce lo stress. A rivelarlo alcuni studi

Che leggere libri sia un piacevole hobby è cosa nota a tutti, ma studi scientifici hanno confermato che fa bene sia alla nostra salute sia fisica che psicologica, oltre ad essere un ottimo antistress. A dirlo una ricerca dell’Università del Sussex, condotta su un campione selezionato di persone. Queste sono state inizialmente sottoposte ad alcune prove per aumentare il loro livello di stress, successivamente è stato consegnato loro uno strumento a scelta per calmarsi. Una tazza di tè, ascoltare musica, fare una passeggiata o leggere un libro.

I risultati sono stati sorprendenti e lo studio ha rivelato che leggere un libro si è rivelato il miglior modo di combattere lo stress. In soli sei minuti di lettura, il livello si era ridotto del 68%, mentre con la musica solo del 61%, con il tè 54% e camminare appena del 42%.

I benefici della lettura dei libri

Un buon libro però, non è soltanto un ottimo antistress, leggere si è rivelato utile anche per allenare la memoria, mgliorare il nostro modo di esprimerci e aumentare l’empatia. Leggere rallenta anche il battito cardiaco, allenta la tensione muscolare e aiuta a sgomberare la mente da pensieri. Passeggiare non produce altrettanti benefici, perché anche sotto sforzo fisico, il cervello resta concentrato sulle preoccupazioni. “Non importa quale libro si legge” dice il dr. Lewis Forder, promotoore della ricerca, "Perdendosi in una storia avvincente, si rifuggono le preoccupazioni e si esplora l’immaginazione dell’autore”. Ma andiamo più nello specifico.

Leggere rende più empatici

L'Università di Buffalo ha scoperto che le storie che leggiamo, i personaggi con cui ci relazioniamo e da cui impariamo, ci aiutano a capire diversi modi di vivere e ad accrescere il nostro livello di empatia.

È una forma "casalinga" di terapia

Mentre leggiamo o soprattutto rileggiamo un libro, si crea mentalmente un'unione con il personaggio, tanto da dare risposte alle situazioni immaginarie che vengono create nella trama. Per questo secondo Cristel Russell, ricercatrice del comportamento dei consumatori presso l'American University, la lettura può essere vista come una forma di terapia. Vedere i personaggi attraversare qualcosa di complicato, potrebbe far emergere dal passato conflitti irrisolti e consentirebbe di vedere in maniera più chiara i nostri problemi.

Aumenta l'intelligenza

Leggere libri aiuta il cervello a svilupparsi tramite la conoscenza di nuove parole, che migliorano il vocabolario personale. Questa capacità è spesso legata a punteggi più alti nei test attitudinali.

Migliora la memoria

La lettura è una sorta di "esercizio" per migliorare i muscoli della memoria nel cervello. Questo accade perché costringe a essere vigili, prestare attenzione, ricordare piccoli dettagli e seguire costantemente una serie di parole per ore.

Riduce la possibilità di malattia degenerative come l'Alzheimer o la demenza

È stato dimostrato che la lettura migliora la potenza del cervello e le capacità di memoria forgiando nuovi percorsi cerebrali. Un'ora al giorno di lettura preverrebbe in modo significativo il morbo di Alzheimer o la demenza.

Aiuta a dormire meglio
Secondo Mayo Clinic (un'organizzazione non-profit per la pratica e ricerca medica, ndr) creare una routine prima di coricarsi, come leggere alcuni capitoli di un libro (non un e-book perché gli schermi luminosi mantengono il cervello più sveglio), aiuta a dormire meglio. Leggere aiuta a rilassarsi e favorisce un sonno di qualità.

Leggere allunga anche la vita

Sulla longevità si basa la ricerca dell'università di Yale riportata anche dal New York Times. Su un campione di 3.635 persone sono stati isolati tre gruppi: i non lettori, chi legge almeno tre ore e mezzo a settimana, e chi supera le tre ore e mezzo alla settimana. La ricerca ha analizzato le aspettative di vita dei partecipanti e ha dimostrato che chi legge più di tre ore e mezzo alla settimana ha il 32% di probabilità in meno di venire a mancare nei 12 anni successivi allo studio.

In poche parole, chi legge vive più a lungo di chi non si dedica mai a questa attività. Dati simili, ma in percentuali più basse, sono stati rilevati dallo stesso studio, anche tra i lettori di periodici e riviste.

Tuttavia i libri, in particolare di narrativa, rimangono la scelta “più salutare”.

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