Cronache

Remuzzi: "Ecco perché l'obbligo vaccinale non deve essere un tabù"

Obiettivo: vaccinare più persone possibili. Il Giornale.it ne ha parlato con il direttore dell'Istituto Mario Negri, il professor Giuseppe Remuzzi

Remuzzi: "L’obbligo non deve essere un tabù se super Green pass non basterà"

Nel decreto legge approvato ieri che detta "misure urgenti" per evitare che la pandemia mieta nuove vittime risalta tra le novità l’estensione dell'obbligo del vaccino a nuove categorie e l’istituzione del super Green pass a partire dal 6 dicembre. Obiettivo: vaccinare più persone possibili. Il Giornale.it ne ha parlato con il direttore dell'Istituto Mario Negri, il professor Giuseppe Remuzzi.

Il super Green pass che spetta solo a vaccinati o guariti per le attività ricreative la trova d’accordo? E’ una misura sufficiente?

“Siamo in una situazione che potrebbe evolvere o in più ricoveri e morti oppure che ci potrebbe premiare come i migliori d’Europa. Cosa succederà? Non siamo in grado di prevederlo ora, tanto più che abbiamo scoperto una nuova sottovariante della variante Delta negli Stati Uniti. Per questo dobbiamo fare il massimo sforzo proprio adesso, per ottenere più pazienti vaccinati possibili. Il super Green pass va nella giusta direzione”.

Cosa risponde a chi dice che il nostro Paese è stato fino a poco tempo fa l’unico Paese ad aver approvato regole tanto restrittive e limitanti?

“Nei dibattiti televisivi si ascoltano tanti discorsi qualunquisti. Abbiamo visto come stanno messi gli altri Paesi d’Europa. Se confrontiamo Italia, Spagna e Portogallo con Romania e Bulgaria e perfino se guardiamo più in là, alla Russia, la differenza è enorme. Noi abbiamo fatto meglio e lo abbiamo fatto sui tre fronti possibili: vaccino, Green pass e comportamenti individuali”.

Il super Green pass però, non obbligherà i bambini a fare il vaccino. Questo mentre proprio oggi arriva la notizia che l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha approvato il vaccino di Pfizer per quelli tra 5 e 11 anni.

“Su Science e sul New York Times sono usciti di recente due importanti articoli in merito a questa delicata questione. Uno invitava a vaccinare i bambini riportando il calcolo che negli Usa finora sono stati ospedalizzati 8000 bambini dai 5 agli 8 anni non vaccinati e sono morti 172 di loro. E nessuno è morto di vaccino, quindi sono stati 172 bambini che sono morti per niente. L’altro articolo spiegava come la scelta di non dare un vaccino ai bambini non sia una scelta di libertà, ma la scelta di accettare un rischio diverso e molto più serio”.

Le potrebbero ribattere che sul bambino decidono i genitori…

“I bambini hanno i loro diritti, i genitori non possono decidere ad esempio, che non vadano a scuola, tanto è vero che si chiama scuola dell’obbligo”.

Ci pare di intuire che lei approvi l’estensione dell'obbligo del vaccino…

“L’obbligatorietà non è il mio mestiere, posso dire che l’obbligo non dovrà essere un tabù se il super Green pass non basterà. Per ora è buona come misura. Leggendo Giovanni Maria Flick si può capire come sia del tutto costituzionale obbligare le persone a vaccinarsi. Non voglio dire che si debbano obbligare, le soluzioni possono essere tante, la politica deve scegliere, noi diciamo solo che adesso si deve vaccinare il più possibile. Vaccinarsi è un dovere verso gli altri e la salute pubblica e la medicina non sono un’area per scelte personali. Come avrete notato, in questi due anni, le situazioni evolvono continuamente, e non si può lasciare un tema così al giudizio della gente. Che un vaccino possa durare cinque o quattro mesi etc, lo sappiamo solo verificandolo e man mano che arrivano i dati da chi ha fatto gli studi. I cittadini devono essere informati al meglio ma poi non può essere il singolo cittadino a decidere quale sia il farmaco più indicato per lui”.

In molti ritengono che nessuno ha il diritto di mettere in discussione le loro decisioni.

“Tu sei libero di tenere la tua casa in disordine, di accumulare la tua spazzatura nelle stanze ma non hai il diritto di buttarla giù dalla finestra. Per questo io vorrei che le personalità scientifiche non partecipassero a certi spettacoli televisivi, perché altrimenti il pubblico mette sullo stesso piano il Professor Bassetti, il professor Abrignani etc con l’opinione di un giornalista o di un opinion leader. Ma non è così. E’ importante che parlino i medici ma in un contesto non impostato come uno show. Ecco, ci manca una sorta di Piero Angela che moderi un dibattito tra medici”.

La nuova misura governativa sembra mettere d'accordo tutto il mondo scientifico comunque. Ma in un mondo globalizzato ogni sforzo rischierà di essere vano se non si vaccinano tutti i popoli?

“Certo. Finché non è vaccinato il mondo non stiamo tranquilli e non abbiamo risolto il problema, ma abbiamo evitato almeno 12000 morti col vaccino che mi sembrano tanti. Adesso gli Usa stanno procedendo a vaccinare più persone.

Si incomincia a farlo anche in Africa. Presto arriveranno i nuovi vaccini poi, a mRNA o anche i proteici, che funzionano contro tutte le varianti di coronavirus”

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