Transizione energetica

L'energia del sole spinge la transizione energetica

Oggi il fotovoltaico è protagonista della transizione green. Scopriamone insieme i numeri

L'energia del sole spinge la transizione energetica

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Una delle fonti più potente per la transizione green e la svolta verso un'economia più pulita? Nientemeno che la stessa che permette la vita sulla Terra: il Sole. Oggi sempre più importante sul fronte della maturità tecnologica per il contributo alla transizione verso un'economia decarbonizzata. Il 3 maggio 1978 l'amministrazione Usa di Jimmy Carter convocava in tutti gli Usa eventi dedicati a questa nuova tecnologia nella "Giornata del Sole" per sensibilizzare sull'utilità economica, energetica e tecnologica dell'energia fotovoltaica come frontiera per un'economia meno inquinante. Dal 1994 negli Usa prima e nel resto del mondo poi tale data è diventato simbolo della risorsa oggi cardine per la maturazione della transizione energetica, assieme al 21 giugno scelto dall'Onu per la sua giornata del Sole, convocata in occasione del solstizio d'estate.

La capacità installata su scala globale di energia solare aumenterà con l'installazione di 350 GW di generazione entro fine 2023 secondo uno studio di TrendForce. Questi dati rendono il solare l'energia assolutamente più strutturata su scala globale per giocare un ruolo nella transizione. "La Cina sarà il più grande mercato quest'anno con 148,9 GW di capacità installata aggiuntiva, seguita dagli Stati Uniti con 40,5 GW, dall'India con 17,2 GW, dal Brasile con 14,2 GW, dalla Germania con 11,8 GW, dalla Spagna con 11,4 GW e dal Giappone con 8 GW", nota Pv-Magazine. Pechino fa la parte del leone col 42,54% della capacità installata e i primi sette Paesi constano circa del 72% della crescita della capacità di generazione mondiale.

In Italia la capacità installata dovrebbe toccare i 25 GW complessivi entro fine anno, su circa 1.400 GW complessivi che ci saranno su scala mondiale. Per Roma la prospettiva più importante di crescita è quella dell'agrivoltaico ben inserito nelle proposte del Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Il Pnrr ha investito oltre un miliardo di euro per l’agrivoltaico italiano, con l’obiettivo di installare 1,04 GW entro il 30 giugno 2026, per una produzione energetica annuale stimata di circa 1.300 GWh annui", scrive in un comunicato SeaPower Scrl, centro di ricerca partecipato dall'Università di Napoli Federico II, che aggiunge il fatto che "è proprio di questi giorni la notizia che il Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha approvato la proposta di decreto per la promozione dell’installazione di impianti agrivoltaici innovativi, che apre nuove opportunità di crescita nel settore dell’energia pulita, nel rispetto dell’ampia componente agricola del nostro Paese".

L'eolico e il solare sono saliti al 12% complessivo della generazione energetica mondiale nel 2022, anno dei record destinati a essere frantumati nel 2023. A fine anno circa il 5% dell'energia generata su scala globale sarà stata prodotta con l'energia del Sole, per cui si attende una crescita tra il 20 e il 30% capace di classificarla al terzo posto su scala mondiale dopo idroelettrico e eolico. Nel frattempo in trent'anni il costo di un MWh di energia generato per via solare è diminuito di oltre l'85%, principalmente grazie al contributo cinese ora inseguito anche da altri attori. Quarantacinque anni dopo l'annuncio di Carter, anche gli Usa sono in partita. Quest'anno, spinto dall'Inflation Reduction Act di Joe Biden, il potenziale solare degli States crescerà del 101%, più che raddoppiando e aprendo una partita tecnologica tutta nuova e una frontiera crescente per il solare. Tecnologia che non fa altro che riprendere ciò che, in fin dei conti, garantisce l'esistenza del pianeta.

Ed è una garanzia da tenere in conto per costruire un sistema più sostenibile.

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