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Se il terapista va in crisi e dice la verità ai pazienti

"Shrinking" è la prima serie tv con Harrison Ford. E Indiana Jones salva... le menti (anche dei colleghi)

Se il terapista va in crisi e dice la verità ai pazienti

Los Angeles. I sogni nella psicoterapia moderna sono un elemento molto importante, consentono ai professionisti di avere informazioni riguardo i sentimenti, gli impulsi, i pensieri e la difesa del loro paziente. In Shrinking, la nuova dark comedy che vede protagonisti Harrison Ford e Jason Segel (su Apple Tv+) sognare, per i creatori dello show, è stato altrettanto importante. Jimmy, interpretato da Segel (How I Met Your Mother), si trova nella difficile situazione di dover elaborare il lutto legato alla morte della propria compagna. Da qui nasceranno una serie di situazioni tragicomiche che faranno ridere e piangere il pubblico a distanza di pochi minuti.

Una dark-comedy, in cui il divertimento è assicurato da un trio di autori come lo stesso Segel, Brett Goldstein (Ted Lasso) e Bill Lawrence (Ted Lasso). Jessica Williams (Fantastic Beasts) veste i panni della collega Gabby e Lukita Maxwell porta in scena Alice, la figlia adolescente di Jimmy. Come se non bastasse, in questa storia divisa in dieci puntate, farà il suo debutto in una serie tv un pezzo da novanta di Hollywood come Harrison Ford.

«Il loro sogno era avere John Wayne, ci sono rimasti male quando hanno scoperto che non è più disponibile ammicca Ford Scherzi a parte, il copione è scritto benissimo, mi ha colpito appena l'ho letto. La relazione che hanno creato fra il mio personaggio Paul e il protagonista, è davvero interessante e divertente allo stesso tempo. Forse Jason non la pensa proprio così, ma io sì. È scritto in modo tale che io stesso non so, da un momento all'altro, se la prossima scena mi farà scendere una lacrima o mi strapperà un sorriso. Credo che di questi tempi ridere un po' di più possa fare del bene a molti».

Un incontro, quello con l'interprete di Han Solo e altri incredibili personaggi della storia hollywoodiana, che non era affatto scontato. «Abbiamo mandato una mail, proponendo la serie a Ford, quasi senza sperarci dice Segel - Eravamo certi che avrebbe detto no. Invece, quando Harrison è andato a Londra per girare le scene del nuovo Indiana Jones, ha invitato il nostro Brett Goldstein a cena e gli ha detto che avrebbe accettato la parte. È stata come un'utopia che diventava realtà. Non mi sembrava possibile, credevo fosse uno scherzo. Allora ho chiamato Ford a mia volta e lui ha confermato tutto, dicendo che gli era piaciuto moltissimo il ragazzo con cui aveva appena cenato, Brett. Mi ha chiesto: lavorerà con noi allo show? Mi sono quasi ingelosito e allora gli ho detto di no, che non lo avrebbe rivisto mai più - ride Segel - La relazione che abbiamo creato fra i nostri due personaggi è quella fra un mentore e il suo discepolo ma è anche, in un certo senso, una sorta di rapporto padre-figlio perché Jimmy desidera disperatamente l'approvazione di Paul».

La storia racconta di uno psicoterapeuta che, nel caos portato da un dolore personale profondo, arriva a realizzare quello che è probabilmente uno dei più grandi sogni di alcuni terapisti. Ignorando la propria formazione e l'etica professionale, Jimmy comincia a dire ai propri assistiti esattamente ciò che pensa di loro e della loro situazione, in modo diretto. Una terapia d'urto che inizierà ad avere un effetto drastico e inaspettato sulle vite dei pazienti, ma anche su quella del protagonista. «Il merito degli sceneggiatori è tanto Ford ci tiene a specificarlo - Però è stata molto importante anche la connessione personale che si è creata da subito fra Jason e me».

«Inizialmente, quando ho proposto a Harrison la parte, via mail, lui mi ha chiesto perché avrebbe dovuto lavorare con Jason Segel. Non lo conosceva - aggiunge sorridendo Bill Lawrence - Allora gli ho mandato alcuni film in cui poteva vederlo in azione. In particolare gli ho girato un link per guardare Non mi scaricare, una commedia del 2008 scritta e interpretata da lui. Dopo qualche giorno ci ha invitato a cena e detto che gli piaceva moltissimo il modo di lavorare di Segel. Ma non è finita qui, in quel lungometraggio c'è una scena in cui Jason ha una inquadratura di nudo integrale. Non ci crederete ma Ford, dopo avere accettato la parte, gli ha mandato un messaggio privato, con scritto: hai proprio un bel corpo. A essere sinceri non era esattamente corpo la parola usata da Ford.

So che Jason ha stampato e incorniciato quel messaggio, lo ha appeso a un muro nel salotto di casa».

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