I fan stroncano la Biancaneve femminista: così viene affondata

"La trama è estremamente datata. Non siamo più nel 1937". L'attrice che interpreterà la Biancaneve buonista coperta di critiche. Nemmeno i social perdonano la svolta ideologica imposta al remake della storica fiaba

I fan stroncano la Biancaneve femminista: così viene affondata
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Vissero tutti (in)felici e politicamente corretti. Avanti così e per Biancaneve non ci sarà alcun lieto fine: in obbedienza ai diktat della cosiddetta cultura woke, c'è chi vorrebbe trasformare la celebre fiaba dei fratelli Grimm in un raccontino buonista. Il deleterio rimaneggiamento è già allo studio e nel 2024 arriverà sul grande schermo. A giudicare dalle anticipazioni, stavolta la giovane protagonista della favola dovrà temere la melassa del conformismo, più che la mela avvelenata della strega. Già, perché i protagonisti del remake cinematografico intendono cambiare i connotati alla storia in modo da adeguarla agli odierni canoni di presunta emancipazione. La fanciulla che aspetta il suo principe? Che volgarità, che arretratezza. Per i paladini del politically correct occorre riscrivere e attualizzare la trama.

In un video pubblicato sui social, è stata la stessa attrice Rachel Zegler - che reciterà nel ruolo di Biancaneve - a difendere la scelta di rivedere alcuni elementi della fiaba originale. "Voglio solo dire che non siamo più il 1937...", ha affermato l'interprete statunitense, definendo la storia tradizionale "estremamente datata quando si affronta l'idea che le donne ricoprano ruoli di potere e si parla di cosa le donne siano adatte a fare". In base a questi moderni criteri, sarebbe inaccettabile presentare una Biancaneve che si occupa delle faccende casalinghe in attesa che un principe bussi alla sua porta. Per questo, nel rifacimento in programma per il 2024 la protagonista non verrà salvata dal principe e non sognerà il vero amore. Ora - ha spiegato Rachel Zegler - Biancaneve "sta sognando di diventare la leader che sa di poter essere".

Il cambiamento politicamente corretto impresso alla trama si aggiungerà ad altre emblematiche variazioni sul tema, come la scelta di togliere la presenza dei nani (sostituiti da creature magiche di etnie e generi diversi) e quella di riscrivere la storia in chiave femminista. Il fatto è che non si tratta di semplici modifiche, ma di veri e propri stravolgimenti nel messaggio di fondo: eliminare il principe, ad esempio, significa escludere dall'orizzonte valoriale l'insegnamento che non ci si salva da soli. E che la vera emancipazione avviene sempre nella reciprocità, nel rispetto della diversità e nella valorizzazione di ciò che si è. Sui social in molti hanno afferrato l'insensatezza del remake in salsa buonista e infatti le parole dell'attrice Zegler sono state accompagnate da reazioni a dir poco scettiche.

"Se odiano così tanto la trama, perché vogliono fare di nuovo un film? Potrebbero fare un'altra storia", ha lamentato qualcuno su TikTok. E altri hanno fatto notare come un po' di romanticismo non faccia male a nessuno. "Non c'è niente di sbagliato nell'essere salvati da un principe o nel salvare un principe...". Peraltro, alcuni utenti hanno evidenziato la gigantesca contraddizione di fondo del nuovo approccio woke, che vorrebbe proporre l'immagine di una donna emancipata escludendo la possibilità che le donne possano scegliere sia la carriera, sia l'amore romantico. "Non siamo più il 1937, è vero. E sapete cosa le donne non devono più fare? Scegliere tra la carriera e l'amore. Possiamo avere entrambi", ha rivendicato una commentatrice su TikTok, contestando la visione paradossalmente discriminatoria celata dietro a certe riletture moderne. Sul medesimo social network sono comparsi una serie di video-reazione alle parole dell'interprete statunitense. Tutti (o quasi) concordi sul fatto che Biancaneve sia una storia immaginaria che sia quindi assurdo piegare la fantasia di una fiaba alle convinzioni ideologiche.

E sorvoliamo sul fatto che l'attrice Rachel Zegler non abbia esattamente i tratti della tradizionale Biancaneve: "capelli neri come l'ebano, labbra rosse come il sangue e pelle bianca come la neve".

In nome del politicamente corretto, vale tutto e il contario di tutto. Di questo passo, la strega non chiederà più allo specchio chi sia la più bella del reame. L'accusa di body shaming sarebbe dietro l'angolo pure in quel caso.

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