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"L'Europa ci offre biscotti di vermi": scoppia la bufera in Rai

La sinistra invoca la censura per il servizio sulla farina di larve andato in onda su Rai Due. E mentre l'ad Salini valuta "provvedimenti" Lega e Meloni invitano la Rai ad occuparsi di cose più serie: "A quanto pare il diritto di critica è un privilegio riservato solo a chi la pensa come loro"

"L'Europa ci offre biscotti di vermi": scoppia la bufera in Rai

Il servizio sulla farina di vermi andato in onda nell'ultima puntata di Anni 20, programma di attualità di Rai Due, sta diventando un caso. La Rai è finita al centro delle critiche della sinistra che, inneggiando alla disinformazione e all'antieuropeismo, ha chiesto provvedimenti.

Nell'ultima puntata del programma di Francesca Parisella si è parlato della recente decisione dell'Ue di dare il via libera all'immissione sul mercato europeo di una farina a base di larve come alimento umano. A finire nel mirino della sinistra, che oggi invoca la censura, è stato il tono sarcastico del contenuto video andato in onda su Rai Due: "Cosa ci offre l'Europa per fine cena? Un gustoso biscotto alla farina di vermi. Un film dell'orrore? No, ce lo chiede l'Europa di mangiare da schifo". Nel servizio si puntava anche l'attenzione sull'inefficacia del piano vaccinale europeo, che ad oggi ci vede ancora costretti tra mascherine e coprifuoco, e al problema del Recovery fund. La messa in onda del servizio ha scatenato i rappresentanti di Italia Viva e Pd in commissione vigilanza Rai, che ora chiedono seri provvedimenti per "disinformazione, falsità e attacco infondato all'Europa". In tutto questo stretto dalle polemiche, l'ad di viale Mazzini Salini starebbe valutando provvedimenti.

Mentre la sinistra invoca la censura su temi che stanno a cuore i cittadini, Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai, riporta l'attenzione sui reali problemi in seno alla Rai: "È singolare e preoccupante che l’amministratore delegato della Rai si scomodi e annunci provvedimenti contro una trasmissione che ha giustamente messo in luce i paradossi dell’Unione europea in tema di alimentazione. Il dottor Salini non ha ancora trovato il tempo di occuparsi del caso Fedez, che ha creato un danno di immagine irreparabile all’azienda, oltre ad aver denigrato ingiustamente una dirigente, ma si affretta a difendere chi vorrebbe portare sulle nostre tavole cavallette, carne artificiale e vino annacquato. Tra l’altro il servizio di ’Anni 20’ era contenuto in una specifica rubrica evidentemente ironica. Stendiamo un velo pietoso sulla sinistra che prima abbocca alla bufala ai limiti dell’illegalità sulla censura a Fedez, poi si affretta a mettere il bavaglio ai nostri giornalisti... Qualunque provvedimento disciplinare sarebbe una ferita alla libertà di stampa e di opinione".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giorgia Meloni che, attraverso il suo profilo Twitter, ha commentato la vicenda: "Il PD grida allo scandalo e invoca il bavaglio contro la trasmissione “Anni ‘20” per questo servizio sarcastico che osa criticare l’Unione Europa. A quanto pare - per la sinistra - il diritto di critica è un privilegio riservato solo a chi la pensa come loro. Vogliono trasformarci nella Corea del Nord e la cosa più grave è che i vertici della Rai, il servizio pubblico pagato con i soldi degli italiani, piuttosto che difendere il pluralismo fanno sapere di essere pronti alla censura.

Questa è la loro libertà di pensiero".

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