Cultura e Spettacoli

"Blocco 181" racconta la Milano violenta tra amore, guerre di droga e musica rap

La serie mette in scena la vita difficile nelle periferie. Tra gli interpreti Salmo

"Blocco 181" racconta la Milano violenta tra amore, guerre di droga e musica rap

C'è tutta la banalità del male inteso come la piccola criminalità che si dedica allo spaccio delle sostanze stupefacenti come se fosse la cosa più naturale del mondo, in Blocco 181 la nuova serie Sky Original che debutterà il 20 maggio su Sky Atlantic e in streaming su NOW (e sarà sempre disponibile on demand). All'aspetto crime, in una Milano con una sua periferia universale (molte sequenze sono state girate da tutt'altra parte), gli sceneggiatori Francesca De Lisi, Dario Bonamin, Andrea Nobile con Paolo Vari, Stefano Voltaggio e Giuseppe Capotondi con Matteo Bonifazio, anche registi insieme a Ciro Visco, hanno aggiunto una storia d'amore a tre che ci riporta alle atmosfere di Jules et Jim di Truffaut, in versione 2.0, e non è detto con meno romanticismo. Sicuramente con più sesso. Protagonista infatti della serie, prodotta da Sky Studios con Tapeless Film e Red Joint Film, è Bea (Laura Osma) è una ragazza latino-americana divisa tra la fedeltà alla sua famiglia, la Misa, e la voglia di cambiare vita, che stringerà una storia d'amore inattesa con Ludo (Alessandro Piavani) e Mahdi (Andrea Dodero) due amici di diversa estrazione sociale.

«Bea è un ragazza molto forte che non capisce bene questo suo mondo così maschilista e perché deve rispettare delle regole solo in quanto donna. È ambiziosa e vuole diventare qualcuno. Certo non vuole rimanere a casa come le sue amiche e infatti si scontra con la famiglia e la madre mentre i due ragazzi l'aiuteranno a emanciparsi», dice l'attrice colombiana Laura Osma capace, con la sua presenza attoriale, di riempire lo schermo.

Il congegno a orologeria, pronto a esplodere, della serie a cui hanno contribuito ai soggetti di puntata anche gli sceneggiatori Mirko Cetrangolo e Marco Borromei, vede almeno altri tre protagonisti fondamentali, Snake, interpretato a sorpresa dal rapper sardo Salmo anche supervisore, produttore musicale e produttore creativo della serie per la quale, dice, «ci siamo ispirati inizialmente a quella britannica Top Boy», ossia il braccio destro armato di Lorenzo, un dealer interpretato da Alessandro Tedeschi, a sua volta amico d'infanzia e alleato di Rizzo, il boss del quartiere interpretato da Alessio Praticò.

La polizia sembra stare a guardare mentre appunto agiscono indisturbati spacciatori e consumatori, soprattutto di cocaina. Quasi un tran tran per le piccole organizzazioni di criminali ispanici e italiani che, sullo sfondo del Blocco, un imponente complesso edilizio ai margini della città, non trovano di meglio da fare che occupare il tempo facendosi la guerra per futili motivi.

Reduce da questa nuova impresa, Salmo, atteso il 6 luglio in concerto a San Siro, già guarda al futuro: «Voglio riprovare subito, sto scrivendo il mio primo film ma non so se ci reciterò». Per Blocco 181 però ha fatto le cose seriamente, «mi sono preparato per un anno con un coach» anche se, ammette, «è stato traumatico vedermi sullo schermo, fare videoclip è molto diverso». Grazie alla sua presenza anche la colonna sonora (il doppio vinile è atteso per il 27 maggio) ha preso una forma molto contemporanea, con 11 brani con poco Salmo e tanti artisti, specchio d'una certa scena musicale, come Guè Baby Gang, Jake La Furia e Rose Villain, Ensi, Lazza, El Dicy Boy & Isaias LM, Ernia.

Ancora prima di sapere come andrà la serie, Nils Hartmann, Executive Vice President di Sky Studios Germania e Italia, ha annunciato che è già in lavorazione la seconda stagione.

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