Cultura e Spettacoli

"Dopesick" racconta l'incubo drogato dell'abuso di Oxycontin

Il farmaco oppioide che ha devastato gli Usa al centro di una fiction cruda e realistica

"Dopesick" racconta l'incubo drogato dell'abuso di Oxycontin

È stata soprannominata «l'eroina dei montanari» perché il suo abuso ha travolto per primi gli abitanti delle cittadine dei monti Appalachi, negli Stati Uniti dell'est, dove Purdue Pharma negli anni Novanta iniziò la commercializzazione dell'Oxycontin. Il farmaco a base di oppio è alla base di una delle maggiori crisi da abuso di sostanze stupefacenti della storia degli Stati Uniti ed è raccontata in Dopesick, miniserie le cui prime tre puntate sono fruibili su Disney + (Canale Star). Ogni mercoledì una puntata verrà aggiunta.

Alla regia degli otto episodi c'è Barry Levinson, il regista di Rain Man e Good Morning Vietnam, che ha voluto così raccontare «Uno dei peggiori scandali della storia degli Stati Uniti, il racconto dell'avidità della famiglia Sackler, che ha anteposto il suo interesse economico alla vita di migliaia di persone».

Dopo più di vent'anni la crisi creata dall'Oxycontin è tutt'altro che risolta. Nel 2020 quasi centomila persone hanno perso la vita negli Stati Uniti a causa di un'overdose da farmaci a base di oppio. Una crescita del 29% rispetto all'anno precedente secondo i Centers for Disease Control. Barry Levinson, Michael Keaton produttore e interprete della serie e lo sceneggiatore Danny Strong, hanno raccontato la storia di vittime e carnefici adattando al piccolo schermo il best seller della giornalista Beth Macy, Dopesick: Dealers, Doctors, and the Drug Company That Addicted America. Dopesick è un termine non tradotto in italiano. Indica con precisione la dipendenza non causata da abuso di droga ma dall'utilizzo di farmaci in grado di creare forte assuefazione. La famiglia Sackler conosceva gli effetti dei suoi farmaci ancora prima di immetterli sul mercato, nonostante questo non si fece scrupoli.

Nella serie alcuni personaggi sono reali, altri inventati e rappresentano intere categorie coinvolte in questa triste storia. Michael Keaton è un medico che, ignaro delle conseguenze, prescrive il farmaco ai suoi pazienti prima di cadere lui stesso vittima della dipendenza. Rosario Dawson è la poliziotta che indaga sulla vicenda, Peter Sarsgaard e John Hoogenakker sono i sostituti procuratori che porteranno la storia in tribunale, Will Poulter è l'informatore medico-scientifico che per primo dubiterà della moralità della casa farmaceutica che lo stipendia. Michael Stuhlbarg è Richard Sackler, l'uomo senza scrupoli ai vertici dell'azienda. «Ho cercato con questi personaggi di rappresentare la totalità degli esseri umani coinvolti in questa storia», dice Mark Strong.

«Mi sento molto fortunato per aver potuto portare al pubblico questo pezzo di cronaca americana prosegue Michael Keaton a questo punto della mia carriera voglio essere in grado di fare la differenza con le storie che racconto». Per Rosario Dawson Dopesick non solo denuncia un problema importante ma è anche in grado di cancellare un po' dello stigma che colpisce le vittime. «É stato riportare un po' di umanità in una situazione che sfortunatamente ha visto molta inumanità», dice l'attrice. Dalla serie emerge infatti che chi è caduto vittima dell'Oxycontin, sia in termini di dipendenza che di morte per overdose, non aveva abusato ma semplicemente usato un medicinale, secondo prescrizione medica. Queste vittime sono rappresentate nella serie da Betsy (Kaitlyn Dever), giovane operaia cui il farmaco viene prescritto dopo un'incidente in miniera.

Dal 2001 una serie di procedimenti giudiziari ha inchiodato la famiglia Sackler alle sue responsabilità. Nel 2007 Purdue ha pagato 600 milioni di dollari per quello che è considerato il più costoso accordo legale per un'azienda farmaceutica nella storia degli Stati Uniti. Nel settembre di quest'anno, a seguito di una lunghissima serie di procedimenti giudiziari e della istanza volontaria di fallimento presentata dai Sackler, Purdue Pharma ha ottenuto l'approvazione di un piano da otto miliardi di dollari per lo scioglimento dell'azienda e la costituzione di una compagnia non-profit per la lotta all'abuso di oppioidi.

La compagnia sarà finanziata dalla famiglia Sackler che spera così di chiamarsi fuori dalle conseguenze penali e giudiziarie di una vicenda su cui la parola fine non è stata ancora apposta.

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