Cultura e Spettacoli

"Da Harrison a Dylan ho suonato con tutti Ora punto sui giovani"

Nel nuovo disco canta (anche) con Dua Lipa. "Duetterò con Billie Eilish, ora è troppo presto"

"Da Harrison a Dylan ho suonato con tutti Ora punto sui giovani"

«Ma secondo voi avrei mai pensato di fare un disco durante il lockdown?». In fondo Elton John ha quasi 60 anni di carriera (prima band The Corvettes fondata nel 1962) e, avendo venduto almeno trecento milioni di dischi e ancor più biglietti di concerti, avrebbe potuto prendersi una vacanza dalla musica e pensare ad altro. Invece no: il 22 esce The lockdown sessions, ossia 16 canzoni tra cover e inediti registrate con una ventina di artisti che sono, ovviamente, i più famosi in circolazione: da Stevie Wonder a Dua Lipa, da Nicki Minaj a Eddie Vedder dei Pearl Jam fino a Miley Cyrus. «Non avevo nessun progetto discografico - racconta dai Metropolis Studios di Londra - però poi...». Però poi ha incontrato Charlie Puth in un ristorante di Los Angeles «e subito dopo abbiamo registrato After all». Ecco l'inizio del 34esimo disco di sir Elton John, uno degli ultimi monumenti del pop che abbia ancora voglia di metterci la faccia, pardon gli occhiali.

Però Elton John che canta un pezzo dei Metallica conferma che gli opposti spesso si attraggono.

«Ho cantato Nothing else matters con Miley Cyrus e Andrew Watt. Ho iniziato al piano e ho finito al piano, mentre nel brano originale c'è solo la chitarra. È un altro modo di guardare a una canzone. Ma mica è finita lì. Ho fatto It's a sin con Olly Alexander e via dicendo, passo dopo passo».

Il (bel) singolo Cold heart è stato registrato con Dua Lipa ed è uno dei più trasmesso dalle radio.

«Siamo andati a cena proprio all'inizio dell'anno e siamo diventati subito amici. Così il mio manager le ha detto: Ascolta questo pezzo e, se ti piace, chiamaci. L'ha ascoltato in piscina e ha chiamato: Ok, lo faccio».

Insomma ha registrato un disco porta a porta.

«E pian piano abbiamo messo tutti i pezzi insieme. A Los Angeles ho cantato con Eddie Vedder, Stevie Wonder, Nicki Minaj e Stevie Nicks. Una canzone dopo l'altra. Per riassumere, è tutta colpa di Charlie Puth». (sorride - ndr)

Ma dove sono nate tutte queste amicizie?

«Un po' del merito è anche del programma radio che ho fatto per sei anni per Apple e che mi ha permesso di incontrare giovani artisti».

Come Billie Eilish.

«Quando ho ascoltato il suo primo disco, mi ha veramente stupito. E quando qualche giovane mi stupisce, lo intervisto per il programma oppure semplicemente gli telefono. Non importa che sia in Australia oppure in Europa, per me è più importante offrire un attestato di autenticità a ciò che stanno facendo».

Restituisce il favore che le fu fatto.

«Quando arrivai per la prima volta negli Stati Uniti, i Beach Boys, Neil Diamond, The Band e George Harrison mi fecero capire che apprezzavano la mia musica. Sto cercando di fare la stessa cosa con chi, oggi, ha la mia età di allora».

A questo punto c'è ancora qualcuno con il quale vorrebbe duettare?

«In passato ho suonato in una canzone di Bob Dylan e in un disco di George Harrison. Ho cantato con Leonard Cohen, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Ray Charles. Ho conosciuto tutti i grandi e sono stato abbastanza fortunato per lavorare con quasi tutti loro. Ma oggi mi interessa di più cantare con artisti più giovani».

Perché?

«Mi sembra più stimolante».

Quindi all'orizzonte c'è un duetto con Billie Eilish che è la rivelazione più rivelazione di tutte?

«Mi piacerebbe fare qualcosa con lei ma solo in futuro perché sta ancora perfezionando il suo stile».

Gli ultimi cambiamenti nel mercato discografico sono stati traumatici.

«Ma se è grande musica, non dovrebbe essere nessun problema mai».

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