Pillole reali

La (triste) verità dietro il ricovero della Regina

La regina Elisabetta è finita in ospedale per alcuni controlli. Ma come sta davvero la sovrana?

La (triste) verità dietro il ricovero della regina Elisabetta

Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre la regina Elisabetta è stata ricoverata al King Edward VII, suscitando lo spavento dei sudditi e dell'opinione pubblica. Di nuovo il pensiero torna a cosa accadrebbe se la sovrana morisse e chi si sta prendendo cura di lei in queste ore.

Il ricovero nella notte

Paura per la sovrana dopo il ricovero al King Edward VII Hospital nella notte tra il 21 e il 22 ottobre. La regina Elisabetta, infatti, stando a quanto riferisce un portavoce, "seguendo il consiglio medico di riposare per alcuni giorni, si è recata in ospedale mercoledì pomeriggio per alcune indagini preliminari, tornando al Castello di Windsor all'ora di pranzo. Rimane di buon umore". Di semplici "accertamenti preliminari" parla anche il Guardian, che aggiunge: "[Una fonte] ha affermato che il team medico che l'ha aiutata ha adottato un approccio cauto. Ha aggiunto che il pernottamento era per motivi pratici e che giovedì pomeriggio lavorava, svolgendo lavori leggeri; è stato anche detto che la sovrana era delusa per non potere recarsi in Irlanda del Nord e ha ascoltato con riluttanza il consiglio dei suoi medici". Non conosciamo i veri motivi del ricovero lampo, ma i tabloid parlano di "ragioni pratiche" che avrebbero spinto i medici a trattenere in ospedale la sovrana. Non si tratterebbe, comunque, di cause legate al Coronavirus. Anzi, pare che Elisabetta II abbia ricevuto anche la terza dose di vaccino. Era dal maggio del 2013 che la Regina non era costretta a un ricovero, ma stando alle ultime indiscrezioni già il principe Filippo, prima di morire, avrebbe esortato la moglie a riposarsi e a prendere i suoi impegni con più calma.

Il bastone e il riposo assoluto

Lo scorso 12 ottobre Sua Maestà è entrata nell’Abbazia di Westminster reggendosi a un bastone datole dalla principessa Anna, che l’ha accompagnata al Service Of Thanksgiving, la cerimonia per il centenario della Royal British Legion. Inoltre, per entrare nell’abbazia, la sovrana non è passata dall’ingresso principale, cioè la Great West Door, bensì dalla Poet’s Yard, un ingresso laterale, più vicino al posto a lei riservato. Buckingham Palace non ha svelato quale acciacco affliggesse la Regina. Lo scorso 20 ottobre, invece, è arrivata la notizia secondo cui i medici hanno consigliato a Elisabetta II di prendersi qualche giorno di riposo. Il Palazzo ha annunciato: “La sovrana ha accettato con riluttanza il consiglio medico di riposare per i prossimi giorni. Sua Maestà è di buonumore e delusa per il fatto di non viaggiare in Irlanda del Nord…”. Anche in questo caso Buckingham Palace non ha specificato sa se vi siano dei problemi o se si tratti solo di una precauzione, ma i dubbi rimangono.

Problemi alle ginocchia

Finora, per fortuna la regina Elisabetta non ha mai avuto gravi problemi di salute. I giornali ricordano due interventi alle ginocchia, effettuati al King Edward VII Hospital di Londra 18 anni fa, nel 2003. La monarca si operò al ginocchio destro il 13 gennaio 2003 e al ginocchio sinistro il 12 dicembre 2003. Quelle furono le prime occasioni in cui vedemmo Elisabetta II con il bastone in pubblico. Sua Maestà vide di nuovo il King Edward dieci anni dopo, nel 2013, quando venne ricoverata con i sintomi di una gastroenterite. All’epoca aveva 87 anni e arrivò in ospedale su un’auto privata. Dovette cancellare tutti i suoi impegni, compreso il viaggio a Roma che avrebbe dovuto intraprendere con il principe Filippo. Poi ci furono piccoli malesseri, come un’indisposizione che, nel giugno 2018, non le consentì di partecipare all’200esimo anniversario dell’Order of St. Michael e St. George nella Cattedrale di Saint Paul e l’operazione alla cataratta nel maggio dello stesso anno.

La Regina ha un medico e un ospedale privati?

Sua Maestà può contare sul Medical Household, il dipartimento che fa parte della Royal Household, cioè la casa reale che comprende, oltre ai membri della royal family, la corte, i dignitari e tutti quelli che collaborano con i Windsor. Fanno parte del Medical Household diversi specialisti che hanno il “titolo” di “Physician to the Queen”. La Regina ha a disposizione anche un Coroner, il quale si occupò anche di indagare le cause della morte di Lady Diana. La royal family fa riferimento a un solo ospedale, il King Edward VII Hospital. Situato in Marylebone, questo luogo si definisce “il principale ospedale privato di Londra”. Lì morì la principessa Margaret, fu ricoverato il principe Filippo prima della dipartita, venne operata al ginocchio la Regina, operato Carlo per un’ernia, ricoverata Kate Middleton per iperemesi gravidica. Si tratta di un ospedale di lusso, dotato di 56 posti letto, che venne fondato nel 1899 per curare i soldati feriti della Seconda Guerra Boera.

Malattie in viaggio

La regina Elisabetta non viaggia mai senza due “compagni preziosi”: il “Medical Officer to the Queen Abroad”, cioè il medico militare (è un chirurgo della Royal Navy) che accompagna sua Maestà in tutti i royal tour e una sacca di sangue, naturalmente compatibile con quello della sovrana, in modo da evitare problemi qualora si rendesse necessaria una trasfusione. Il medico privato ha con sé tutti i farmaci d’emergenza e perfino un defibrillatore portatile. Inoltre ha il compito di cercare gli ospedali che si trovano nelle vicinanze del luogo che Elisabetta II visiterà, così da scongiurare perdite di tempo fatali qualora la vita della monarca dipendesse da un intervento tempestivo.

E se accadesse l’inevitabile?

Purtroppo dobbiamo farci i conti. Prima o poi (ma speriamo poi) terminerà anche l’era della regina Elisabetta. Per ora, per fortuna, tutto sembra tranquillo. Sua Maestà ha pure rifiutato il premio “anziana dell’anno”, sostenendo che “si è vecchi quando ci si sente vecchi”. Tuttavia, dato il suo ruolo di Regina e di Capo di Stato, il suo funerale è già stato preparato nei minimi dettagli. Alcuni di questi sono rimasti segreti fino al settembre 2021. La morte di Sua Maestà darà l’avvio all’operazione “London Bridge”, dal nome del ponte di Londra, ovvero tutti i rituali stabiliti dal protocollo per dare l’ultimo saluto a una grande Regina. Troviamo la parola “bridge”, ovvero “ponte” come nome per le esequie di tutti i membri principali della royal family (per il principe Carlo, per esempio, si parla di “Menai Bridge”). Il ponte, infatti, collega il nostro mondo a quello dell’Aldilà e simboleggia la transizione dell’anima dalla vita terrena a quella eterna.

La telefonata, il D-Day e il tour di Carlo

La dipartita della regina Elisabetta verrà comunicata per telefono al primo ministro dal segretario privato della monarca, il quale dirà solo: “Il London Bridge è caduto”. La notizia verrà comunicata all’Associated Press, che darà un annuncio flash. Seguiranno diverse telefonate per informare, dopo il primo ministro, il segretario di gabinetto e i ministri più anziani. I funzionari riceveranno una mail dal segretario di gabinetto in cui è scritto: “Cari colleghi, è con tristezza che vi scrivo per informarvi dela morte di Sua Maestà la Regina”. La famiglia reale dovrà pubblicare questo annuncio: “Siamo appena stati informati della morte di Sua Maestà la Regina”. Il giorno della morte di Sua Maestà verrà chiamato D-Day. I giorni che seguiranno verranno numerati come “D+1”, D+2” e via dicendo. Il principe Carlo dovrà intraprendere un tour che partirà dieci giorni prima del funerale della madre e toccherà i luoghi principali de Regno Unito. Un viaggio per celebrare la sovrana appena scomparsa e presentare ai sudditi il nuovo re.

La proclamazione di Carlo e l’Operazione Unicorn

Le bandiere di Whitehall saranno a mezz’asta, mentre il sito web della royal family verrà listato a lutto con una pagina nera su cui verrà riportato l’annuncio della morte di Elisabetta II. Saranno vietati i retweet. Il funerale dovrebbe tenersi dieci giorni dopo il decesso. Verrà osservato un minuto silenzio in tutta la nazione e, sempre nello stesso giorno della dipartita, il principe Carlo, ormai re, darà udienza al primo ministro e, alle 18, terrà un discorso al Paese. Nel “D-Day+1” il principe di Galles verrà proclamato nuovo sovrano alle dieci del mattino, a St. James’ Palace, di fronte agli esponenti del governo. Intanto la bara della regina verrà sistemata a Buckingham Palace. Se Sua Maestà dovesse morire a Balmoral, si avvierà l’OperazioneUnicorn, attraverso la quale il feretro verrà riportato a Palazzo con il treno reale. Nel D-Day 5 la bara verrà portata a Westminster con una processione (Operazione Lion).

Lì rimarrà per tre giorni (Operazione Piuma), in attesa dei funerali di Stato.

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