Cultura e Spettacoli

È morto il pittore Achille Perilli vero maestro dell'astrattismo italiano

L'artista aveva fondato con Accardi, Dorazio e Turcato, il gruppo "Forma 1"

È morto il pittore Achille Perilli vero maestro dell'astrattismo italiano

È morto a Orvieto il pittore Achille Perilli, maestro dell'astrattismo italiano. Era nato il 28 gennaio 1927 a Roma. La camera ardente - afferma la pagina Facebook relativa al pittore - Sarà aperta sino alle 20 presso l'ospedale di Orvieto. I funerali si terranno sabato, 23 ottobre, nella sua casa di Orvieto.

Commosso, stupito e addolorato, penso ad Achille Perilli, come al primo artista contemporaneo su cui, iniziando la mia attività di critico, in parallelo con quella di storico dell'arte,scrissi, alla metà degli anni Settanta. Perilli aveva una intelligenza lucida e geometrica, ma ciò che lascia interdetti, e contemporaneamente indica una razionale provvidenza, è che, come presidente del Mart di Rovereto, ho fortemente voluto, in collaborazione con Lorenzo Zichichi, e con le cure di Daniela Ferrari e Marco Di Capua, sensibili esegeti, una mostra di Perilli, in dialogo con Piero Guccione (1935 - 2018), nel museo trentino.

I due artisti hanno temperamenti opposti ma pari tensione creativa.

Ciò che appare incredibile è che la mostra, già pronta, che tristemente e solennemente celebrerà il maestro, con un rinnovato impegno critico nella rilettura del secondo Novecento, inaugura il 20 ottobre.

In questa coincidenza, mista di dolore e onore, c'è il mistero della vita e della morte, che soltanto l'arte risolve. Entrambi gli artisti sono davanti a noi, con le loro opere,in dialettica e umana tensione, vivi.

Tanto diversi e tanto intensi, nell'indicare percorsi divergenti.

Perilli ha aperto il mondo dell'astrattismo, condiviso con Piero Dorazio, Carla Accardi, Giulio Turcato, nel gruppo «Forma Uno», a una dimensione non legata all'istinto ma alla ragione, a un nuovo ordine del mondo, in cui la forma restituisce la realtà senza interrompere la grande tradizione figurativa italiana, risalendo al De divina proportione del grande matematico Luca Pacioli (1445 - 1517). La visione astratta di Perilli non è fuga dal mondo, ma idea di un mondo governato dalla ragione.

Il confronto con Piero Guccione, abbandonato alla infinità dei sensi, rende ancora più chiara la ricerca coerente e rigorosa di Perilli.

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