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Quando Tom Cruise voleva farsi paralizzare le gambe per un film

Nato il quattro luglio è il film di Oliver Stone con protagonista Tom Cruise ispirato a fatti realmente accaduti e incentrato su un ex marine che perse le gambe in Vietnam

Quando Tom Cruise voleva farsi paralizzare le gambe per un film

Nato il quattro luglio è il film del 1989, diretto da Oliver Stone, che va in onda questa sera alle 21.14 su Iris. La pellicola è tratta dall'omonimo romanzo del 1976 scritto dall'ex marine Ron Kovic che, secondo Coming Soon, ha partecipato alla stesura della sceneggiatura e appare anche in un breve cameo all'inizio del film.

Nato il quattro luglio, la trama

Ron Kovic (Tom Cruise) è un ragazzo cresciuto all'interno di una famiglia dagli alti valori cattolici e patriottici. Nato proprio nel giorno della celebrazione dell'Indipendenza degli Stati Uniti, Ron decide di arruolarsi non appena compiuti diciotto anni, per poter servire al meglio un Paese in cui crede fortemente. In Vietnam, però, le sue convinzioni cominciano a vacillare: non solo assiste alla strage perpetrata ai danni di innocenti - compresi donne e bambini - ma, quando per errore uccide un altro soldato, non viene nemmeno punito. C'è qualcosa di sbagliato nella guerra in Vietnam e Ron comincia a covare un crescente senso di colpa. La sua vita militare, però, cambia irrimediabilmente quando un colpo sul campo di battaglia gli costa la perdita delle gambe e l'impotenza.

Tornato a casa il ragazzo trova un'America ben diversa da quella che aveva lasciato e pian piano anche lui comincia a cambiare: la sua fede non è più ferrea, l'alcol e la dipendenza diventano una realtà e anche i rapporti con la sua famiglia si fanno problematici. Dopo essersi sfogato con un ex soldato (Frank Whaley) e aver conosciuto Donna (Kyra Sedgwick), Ron Kovic entra in contatto con altri reduci di guerra e quello che scopre lo spinge a modificare del tutto la sua vita e i suoi valori.

La preparazione del personaggio

Nato il quattro luglio è un film che ha avuto molto successo e che ha portato Oliver Stone a ricevere il premio Oscar per la miglior regia dalle mani di Martin Scorsese. Un successo ottenuto non solo per la forza della vera storia dell'ex marine portata sul grande schermo, ma anche per la dovizia di particolari che Oliver Stone ha cercato di mettere all'interno del suo film. Sebbene il suo desiderio di girare le scene di guerra direttamente in Vietnam non si sia potuto realizzare a causa dei rapporti ancora tesi tra i due stati, Oliver Stone ha cercato di creare un universo diegetico che non fosse solo verosimile, ma studiato anche nei minimi dettagli. Ad esempio, come si può leggere su IMBD, tutto il film è girato utilizzando tre tonalità principali: il rosso, il bianco e il blu. Sono, naturalmente, i tre colori che compongono la bandiera degli Stati Uniti d'America e che Oliver Stone ha utilizzato per identificare determinate scene. Ad esempio, tutte le sequenze di guerra sono girate con una preponderanza di toni rossi, le sequenze oniriche sono girate sempre utilizzando il bianco, mentre tutte le scene che includono un senso di crescente tristezza sono piene di tonalità blu.

Questa ricerca dei dettagli e di un certo perfezionismo di fondo ha trovato terreno fertile anche in Tom Cruise. L'attore, nel corso della sua lunga carriera, ha sempre dimostrato di non tirarsi indietro davanti ai ruoli che è chiamato a interpretare, anche a costo di farsi male o di girare scene molto pericolose. Basti pensare a Mission impossible: Protocollo fantasma in cui ha scalato uno degli edifici più alti al mondo, oppure a Mission impossible: Rogue Nation quando ha accettato di girare una scena all'esterno di un aereo in volo. Tom Cruise, dunque, non ha mai avuto veramente paura di sfidare e superare i propri limiti per la riuscita di un prodotto cinematografico. Per interpretare al meglio il protagonista di Nato il quattro luglio l'attore era pronto anche a provare davvero cosa significasse essere paralizzato. Secondo quanto si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, Tom Cruise avrebbe accettato di utilizzare un gas nervino per causare una paralisi temporale alle sue gambe. Il progetto, però, non andò mai in porto dal momento che la produzione non riuscì a trovare una sostanza abbastanza sicura da garantire l'assenza di danni permanenti.

Tom Cruise, allora, decise di utilizzare quasi sempre la sedia a rotelle, anche quando non stava girando, per dare maggiore verosimiglianza alla sua interpretazione di Ron Kovic.

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