Cronache

A processo la sorella di Ornella Muti: "Importava droga dello stupro"

Alla sbarra oltre a Claudia Rivelli, 71 anni, andranno anche altre trentasette persone, tutte accusate di traffico di droghe sintetiche come il Gbl

A processo immediato la sorella di Ornella Muti: "Importava illecitamente droga dello stupro"

Prenderà il via il prossimo 12 aprile a Roma il processo per il traffico di droghe sintetiche acquistate dall'estero sul web, che vede imputata anche Claudia Rivelli. L'ex attrice e sorella di Ornella Muti è tra le oltre trenta persone che sono state raggiunte da ordinanza cautelare e che affronteranno l'imminente processo davanti alla settima sezione penale del tribunale di Roma.

La Procura capitolina ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per le trentotto persone, che lo scorso 27 ottobre vennero arrestate nell'ambito di un'ampia indagine sul traffico di sostanze stupefacenti sintetiche acquistate sul mercato nero del web. Tra loro c'era anche Claudia Rivelli, sorella dell'attrice Ornella Muti, per la quale erano scattati gli arresti domiciliari.

Le indagini, portate avanti dai carabinieri del Nas con il coordinamento del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, hanno accertato un fiorente traffico di droghe artificiali - tra le quali anche Gbl, meglio conosciuta come droga dello stupro - che venivano acquistate nel darkweb e fatte arrivare in Italia da diversi paesi esteri.

L'ex attrice di fotoromanzi, 71 anni, è stata accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti "in quanto illecitamente dall'Olanda con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione 'shampoo' in modo da trarre in inganno la dogana". E' quanto si legge nel capo di imputazione dell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari.

Claudia Rivelli non è nuova a guai giudiziari di questo tipo. Lo scorso 15 settembre l'ex attrice finì in manette mentre un corriere privato le consegnava un pacco contenente un flacone di Gbl. Dal successivo controllo effettuato dagli agenti della Polaria di Fiumicino, nella sua abitazione in via della Camilluccia a Roma, vennero rinvenuti tre flaconi contenenti complessivamente un litro di droga dello stupro.

Ma in quell'occasione l'attrice si difese. Durante l'udienza per direttissima avvenuta al termine di una notte trascorsa in cella, la sorella della Muti sostenne di avere spedito la sostanza al figlio a Londra, che la utilizzava per pulire l'auto, mentre lei la usava per lucidare l'argenteria.

Davanti al giudice l'attrice disse di essere vittima di un equivoco, ma le nuove accuse potrebbero ora pesare sul nuovo processo, che prenderà tra circa due mesi.

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