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Pubblicato l’accordo Epstein-Giuffre. Guai per il principe Andrea?

L’accordo stipulato tra Virginia Giuffre e Jeffrey Epstein nel 2009 è stato reso pubblico, ma potrà davvero essere un appiglio per la difesa del principe Andrea?

Pubblicato l’accordo Epstein-Giuffre. Guai per il principe Andrea?

Il 3 gennaio 2022, a neanche una settimana dalla condanna di Ghislaine Maxwell, compagna e complice dell’imprenditore Epstein, è stato reso noto il patto che quest’ultimo siglò con Virginia Roberts Giuffre nel 2009. La pubblicazione del documento era stata chiesta da Andrew Brettler, avvocato del principe Andrea, per destabilizzare l’immagine e la credibilità della Giuffre, ma questo accordo può realmente salvare il duca di York dal processo?

Silenzio in cambio di 500mila dollari

L’accordo tra la principale accusatrice del figlio della Regina e l’imprenditore morto suicida in carcere, nel 2019, doveva rappresentare una sorta di assicurazione sulla vita per entrambi i firmatari. Epstein sperava di mettere al sicuro se stesso e tutti i suoi facoltosi complici comprando il silenzio della Giuffre. Il patto, infatti, prometteva alla donna 500mila dollari in cambio della chiusura della causa che la vedeva come principale accusatrice, archiviata con il nome di “Jane Doe No. 102 vs. Jeffrey Epstein” e della rinuncia a citare in giudizio l’uomo d’affari e chiunque fosse collegato a lui. Nel documento si parla anche di “terze parti” e “altri potenziali imputati”.

Queste espressioni farebbero riferimento proprio agli amici dell’imprenditore che hanno partecipato ai suoi crimini, ma volevano dormire sonni tranquilli. Gli effetti dell’accordo “liberano, assolvono, soddisfano per sempre” Epstein e “chiunque possa essere incluso come potenziale imputato”, ovvero tutti coloro che potrebbero essere accusati da Virginia Roberts Giuffre. A pagina 12 del documento possiamo anche leggere che lo scopo di questo compromesso “è la risoluzione finale di una contesa e intende evitare controversie”.

Lo scorso dicembre i giudici Loretta A. Preska e Lewis A. Kaplan avevano deciso che il patto non aveva più ragione di restare segreto. La sua pubblicazione è un grave colpo inferto alla tesi dell’accusa e verrà usato dal team di legali del principe Andrea per respingere le dichiarazioni della Giuffre, la quale sostiene di essere stata violentata dal duca di York in tre occasioni tra il 2000 e il 2001. Il documento, comunque, potrebbe non bastare a risollevare il destino già traballante del fratello del principe Carlo.

Cosa succede ora?

Il prossimo 4 gennaio, alle 15 ora di Londra, gli avvocati del principe Andrea punteranno tutto proprio sull’accordo Epstein-Giuffre per annullare la causa civile. Un non luogo a procedere conseguenza del consenso della Giuffre a non denunciare gli amici di Epstein (quindi anche Andrea). Non è affatto detto che i legali riescano nel loro intento, però. Il duca di York non ha portato prove che lo scagionino dall’accusa di violenza sessuale. Virginia Roberts Giuffre ha dichiarato che, durante una serata trascorsa con il principe al nightclub “Tramp”, questi le avrebbe “sudato addosso” mentre ballavano. Andrea, però, durante l’intervista alla Bbc nel 2019 ha chiarito di non poter sudare in seguito a un trauma durante la guerra delle Falkland.

Tuttavia non ha presentato prove valide a sostegno della sua tesi e sembra non ne abbia. Questo è un punto a suo sfavore che potrebbe spingere il giudice Kaplan a proseguire il processo. Un’ipotesi disastrosa. A quel punto, infatti, la causa diverrebbe pubblica e non è da escludere che il principe Andrea venga chiamato a testimoniare. Ormai il duca è rimasto solo. Neppure la royal family il suo staff lo difendono. Un insider ha dichiarato: “Il duca ha chiarito che l’unica persona a cui risponde è la Regina. Non accetta consigli da nessuno. Ha agito con totale impunità e il personale era semplicemente spaventato per tenergli testa…”.

Ora, però, dovrà vedersela con il reato di violenza sessuale su una minorenne. La presunta arroganza di Andrea sarà la stessa in un’aula di tribunale?

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