Cultura e Spettacoli

Da Tarantino a Verdone. Ecco la Festa del Cinema "locale e internazionale"

A Roma molte serie tv e omaggi a grandi come Proietti e Cassius Clay. Arriva Jessica Chastain

Da Tarantino a Verdone. Ecco la Festa del Cinema "locale e internazionale"

Dalla telepredicatrice Tammy Faye all'universo Marvel passando attraverso Cassius Clay e Gigi Proietti, Carlo Verdone e Giorgio Strehler, Monica Vitti ed Ettore Scola. C'è tanta Roma in questa Festa del cinema che aprirà i battenti il 14 e li chiuderà il 24, raccontando molte vite. Una scelta biografica non prestabilita ma ottenuta inseguendo due principi diversi. Il tema dominante: il coraggio. E la volontà di mettere in primo piano titoli meritevoli.

Il motivo lo spiega il direttore artistico Antonio Monda sostenendo che «allargare indiscriminatamente non fa bene al cinema, piuttosto è fondamentale selezionare». In altre parole, scegliere. Così il primo ostacolo da superare è stato l'abbondanza di film italiani presentati a Venezia. Per questo motivo Roma sarà «internazionale» con molte e prestigiose presenze straniere, accompagnate dal proprio essere glocal cioè globale e locale al tempo stesso.

La Festa, costata oltre quattro milioni, ha un programma che si rivolge a generazioni diverse. In questo senso si spiega l'attenzione alle serie tv con l'assaggio di Vita da Carlo, che farà sbarcare Verdone su Amazon Prime, A casa tutti bene destinata a Sky come reboot del film del 2018 firmato da Muccino - ora al debutto nella serialità - ed E noi come stronzi rimanemmo a guardare, provocatorio sguardo sul sociale di Pif per Sky sulle nostre vite, egemonizzate dalla tecnologia.

Decisamente documentaristica l'edizione 2021, già battezzata come quella della rinascita e in larga parte orientata al femminile. Apertura e chiusura in rosa nel segno de Gli occhi di Tammy Faye di Michael Showalter dedicato all'ascesa, caduta e redenzione della telepredicatrice americana a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, interpretata da Jessica Chastain, attesissima ospite sui red carpet capitolini. A proposito, ce ne saranno due, uno all'Auditorium Parco della Musica e un altro in via Condotti.

Anche la chiusura è in gonnella per la mano di Chloé Zhao che dodici mesi fa fece incetta di premi con Nomadland e ora ha a che fare con i personaggi fantascientifici targati Marvel nel suo Eternal, dove immortali supereroi sfidano i Devianti, antico nemico dell'umanità.

Già, vita. Come le molte, moltissime che saranno raccontate ricordando chi non c'è più (Luigi Proietti detto Gigi), chi compirà 90 anni in preda alla malattia (Vitti d'arte Vitti d'amore), il mito Nino Manfredi in occasione dei cent'anni, un emblema dello sport (Zlatan) come Ibrahimovic, un monumento al coraggio (Mohamed Alì) che ricorda Cassius Clay in un biopic di otto ore diviso in quattro puntate, molto caro al direttore Antonio Monda. E infine una cantante che ha segnato un'epoca, Caterina Caselli celebrata in Una vita cento vite di Renato De Maria.

Poi la mostra su Ettore Scola e la monografia Essere Giorgio Strehler.

La Festa sarà l'occasione per soddisfare lunghe attese. Sergio Rubini presenterà il suo film sui fratelli De Filippo, ideale collegamento a Qui rido io di Martone, i Manetti sveleranno qualche scena del sospirato Diabolik, tenuto sotto scacco dalla pandemia e ora finalmente vicino alla sala, Kenneth Branagh proporrà il suo Belfast, mettendo in scena un giovane Bobby nell'Irlanda senza pace degli anni Sessanta, Marco Bellocchio mostrerà qualche stralcio di Esterno notte, la serie tv sul caso Moro.

A queste «chicche» si aggiunge un cartellone che comprende L'arminuta di Giuseppe Bonito tratto dal romanzo che nel 2017 ha vinto il Campiello, l'edizione integrale del documentario di Oliver Stone su JFK di cui Cannes ha proposto una versione di 120 minuti che a Roma raddoppiano, Passing di Rebecca Hall che segue la vita di due donne nere, Come on come on di Mike Mills con Joaquin Phoenix, «road movie» di un artista con il figlio, One second di Zhang Yimou che racconta l'incontro tra una nomade e un cinefilo nei campi di lavoro di Mao.

Molti gli ospiti in arrivo.

Tim Burton e Quentin Tarantino ritireranno un premio alla carriera senza presentare film e, accanto a loro, sono annunciati Jessica Chastain, Fanny Ardant, Alfonso Cuaròn e altri top secret in aggiunta a glorie locali come Favino e Verdone.

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