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Juve, caos plusvalenze. La Procura indaga per falso in bilancio

La Guardia di finanza nella sede della società. Nell'inchiesta ci sono Agnelli, Nedved e Paratici. Oggi per i bianconeri sfida delicata con l'Atalanta

Juve, caos plusvalenze. La Procura indaga per falso in bilancio

Torino - Se agli albori della scorsa stagione, come documentato dalla serie tv in onda su Amazon, Andrea Agnelli aveva parlato di «un anno di m...» riferendosi a quello con Sarri in panchina (concluso con la vittoria dello scudetto), chissà cosa direbbe oggi. Dentro e fuori dal campo. Perché ieri la Procura di Torino, che si muove sul tema delle plusvalenze dopo gli accertamenti già avviati da Consob e Covisoc, ha infatti mandato la Guardia di finanza nella sede della società bianconera. Il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l'ex ds Fabio Paratici (oggi al Tottenham) e altri tre dirigenti ed ex dirigenti bianconeri dell'area finanziaria sarebbero indagati con l'ipotesi di falso in bilancio e false fatturazioni, in operazioni per circa 50 milioni. Stessa contestazione è mossa al club.

E in campo non va meglio. Con la Juve qualificata sì agli ottavi di Champions ma reduce da una scoppola memorabile col Chelsea e una classifica in campionato che fa venire quasi i brividi. Vero che i punti di distacco dal quarto posto sono soltanto quattro, vero anche che l'Atalanta avversario odierno che occupa proprio la quarta piazza fa sufficientemente paura per come sono messe le cose. «Quando ho parlato con il presidente, mi ha chiesto di tornare per cercare di far sì che la gestione dell'azienda Juve fosse sostenibile e che si potessero ottenere risultati così ieri Allegri -. Se ci vorrà un mese, sei mesi o due anni lo vedremo: vincere venti campionati di seguito è impensabile, serve pazienza. I ragazzi si stanno impegnando: quello che ci penalizza adesso è la differenza reti. In questo momento abbiamo segnato meno gol di quelli che abbiamo nelle gambe, mentre subiamo come le altre».

Al di là del numero complessivo delle reti segnate (18), spicca in effetti un dato che evidenzia la povertà in fase offensiva degli ex campioni d'Italia, capaci di segnare soltanto la metà (12 contro 24) dei gol realizzati su azione dall'Atalanta nell'attuale campionato: in questa speciale graduatoria la formazione bergamasca è peraltro prima, la Juventus soltanto decima al pari di Empoli e Spezia. «Questa è una squadra con giocatori di ottima qualità. La Juve è in corsa in tutte le competizioni: in campionato siamo in ritardo per i punti persi con le medio-piccole. Poi, a marzo, vedremo cosa succederà in Champions». Tanti correttivi sono comunque difficili da immaginare, visto che la rosa è quella che è: migliorare poco per volta, questa è la strada.

Augurandosi che Dybala, oggi al rientro dal primo minuto, dia la scossa e regali anche concretezza sotto porta. Dove la Dea non si fa pregare (27 reti in 13 partite), avendo scelto come filosofia di gioco un baricentro altissimo e duelli uno contro uno in ogni zona del campo. La Juve è tutt'altro, è addirittura 14esima per PPDA (il dato che indica quanti passaggi non pressati concedi agli avversari) e preferisce aspettare: è la scelta di Allegri. Allegri contro Gasperini, entrambi allievi di Galeone e da quest'ultimo allenati ai tempi del Pescara: strada facendo, il primo si è più avvicinato alla concretezza di Capello e il secondo al calcio totale olandese. Nulla oggi può essere dato per scontato: per la cronaca, delle ultime nove sfide di serie A la Juve ne ha vinte solo due.

Qualcosa vorrà pur dire.

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