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Benvenuti a "Messiland". Il gioco dell'estate dove chi perde vince

Nessun club, vista l'età di Leo, ammortizzerà mai l'acquisto. Tantomeno Inter e Juventus

Benvenuti a "Messiland". Il gioco dell'estate dove chi perde vince

Si attendono notizie di Messi. Non ci sono soldi ma sognare non costa nulla e poi il calcio è così folle e ignorante da permettersi la qualunque, il tutto, pur di farsi conoscere e riconoscere, prima di affondare. La Catalogna si batte per l'indipendenza, l'argentino Lionel Messi si è portato avanti con il lavoro annunciando di essersi reso indipendente da qualunque legame con il club blaugrana. Si prevede battaglia in tribunale, per una montagna di euro, la conclusione di questa vicenda riempirà gli ultimi giorni di una estate calda e di un anno terribile. Dicono che Messi abbia già un contratto con il City di Manchester, là dove lo vuole il suo allenatore antico Guardiola. Dicono che Messi abbia preso casa a Milano e dunque l'Inter gli abbia dato le chiavi anche di Appiano Gentile. Dicono che il Paris St. Germain si sia rotto del brasiliano Neymar, ex sodale dell'argentino a Barcellona, e lo stesso Messi gli ruberà il posto. Dicono che la Juventus sia pronta a formare la coppia più bella e più forte del mondo, CR7 LM10 ma con evidenti e prevedibili crolli finanziari.

Insomma si dice e si scrive, perché il Titanic prosegue la sua crociera senza avere percepito del tutto il rischio di affondare e far affogare i partecipanti a bordo. L'operazione Messi ha contorni unici e clamorosi, nell'ordine dei 700 milioni di euro che nessuno potrebbe ammortizzare, soprattutto considerata l'anagrafe del fuoriclasse. Il Barcellona è in crisi contabile, deve sfoltire il surplus tecnico e a bilancio, Messi è una voce troppo importante, a differenza di Cristiano Ronaldo che ha girovagato in Europa, tra Portogallo, Inghilterra, Spagna e Italia, Messi è nato e cresciuto nel club catalano, qui ha scritto e fatto la storia, una sua partenza sarebbe dunque la dichiarazione di fallimento per il presidente attuale Bartomeu che passerebbe alla storia come il primo e unico ad avere licenziato il più grande calciatore che abbia indossato la maglietta catalana. Messi non ne può più della routine catalana, se il Barcellona vince è merito suo, se perde è perché ormai lui è vecchio e allora meglio tentare il colpo di teatro, mettersi in gioco, non sul campo dove ha già dato abbondantemente, ma sul mercato, squadernando chiunque, sia per il cognome del tipo sia per la valutazione stratosferica in epoca di Covid 19. I cinesi dell'Inter vivono la fantasia del potere, dicono che nell'ufficio di Zhang junior sia appesa al muro la fotografia dell'argentino, si tratterebbe di strofinare l'immagine e di trasformarla in realtà. Ma prima di Aladino sarebbe necessario vendere Lautaro e Lukaku assieme, magari qualche giovane promessa e presentarsi per l'acquisto del secolo. Mi stupirei se questo accadesse, non tanto per i cinesi capaci di qualunque impresa ma per le casse del club che abbisognano di una gestione oculata. Comunque Messiland è il gioco più bello dell'estate.

Chi perde può aver vinto.

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