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Berrettini fa già le prove per Wimbledon

Oggi a Stoccarda sfida il britannico Murray, battuto al Queen's nel 2021

Berrettini fa già le prove per Wimbledon

Una finale pensando a quel che sarà a Wimbledon. Matteo Berrettini, dopo essere stato lontano dai campi per tre mesi a causa di un problema alla mano tale da richiedere un intervento chirurgico, ha fatto ritorno sull'erba di Stoccarda, in Germania. C'era attesa sulle sue condizioni e nel percorso di cui si è reso protagonista sono caduti in serie il moldavo Radu Albot, Lorenzo Sonego e infine ieri il tedesco Oscar Otte. Un osso duro il teutonico, galvanizzato da una semifinale tra le mura amiche. Con il punteggio di 7-6 (7), 7-6 (5) e il contributo del servizio certificato da ben 18 ace, il romano si è portato a casa la seconda finale della carriera in questo torneo, la quarta sull'erba (nona nel massimo circuito internazionale), diventando il primo italiano a raggiungere questo traguardo.

Una partita complessa, come detto, perché Otte ha eguagliato il numero di servizi vincenti dell'italiano e, giocando spesso e volentieri il serve&volley, ha tolto il tempo al classe '96 tricolore. Berrettini ha saputo trovare, dunque, nei due tie-break le chiavi per scardinare le certezze del proprio avversario, giocando qualche variazione in più che su questa superficie male non fa. Cambiamenti di ritmo che hanno portato, dunque, al risultato desiderato.

«Quando il tuo avversario serve bene, devi servire ancora meglio per star lì. Ho chiesto molto al mio servizio oggi e sono contento di esserci riuscito. Congratulazioni al mio avvrersario», le parole di Matteo. Si pensa quindi a quel che sarà a Wimbledon (27 giugno-10 luglio) con fiducia, ricordando l'atto conclusivo raggiunto nel 2021 e la sconfitta contro il n.1 del mondo, Novak Djokovic.

L'evento sull'erba tedesca, concepito come una sorta di test, ha dato ottimi frutti perché il feeling con questa superficie del tennista del Bel Paese è ottimo nonostante la sosta forzata per l'infortunio. È chiaro che oggi si vuol chiudere il cerchio con la finale che lo vedrà confrontarsi con una vecchia volpe come Andy Murray, giustiziere di Nick Kyrgios ieri e due volte vincitore nello Slam londinese. Si prospetta una sfida molto intrigante, la terza tra i due: Matteo ha vinto nel 2021 agli ottavi al Queen's e ha perso nel 2019 a Pechino.

Il britannico non vince un titolo da quell'anno, ad Anversa.

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