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Continua l'impero di Max. L'olandese è mondiale nella terra dei campioni

Verstappen centra la seconda corona sulla pista che incoronò Prost, Senna, Hakkinen e Schumi

Continua l'impero di Max. L'olandese è mondiale nella terra dei campioni

Se la vita fosse una scatola di cioccolatini, quella di Max Verstappen sarebbe ancora piena di dolcetti da scartare. Lo rivela la sua data di nascita. A 25 anni compiuti da una settimana ha già due mondiali da raccontare ai figli che verranno. E se il primo mondiale non lo scorderà mai, il secondo avrà un significato ancora più importante perché è stato quello della maturità, arrivato con largo anticipo e con pieno merito nonostante l'aiutino dei commissari Fia che hanno trasformato una mezza gara (28 giri su 53) in una gara da premiare con il punteggio pieno basandosi su un regolamento scritto evidentemente da una congrega di ubriachi e hanno punito Leclerc di 5 facendolo scendere dalla seconda alla terza posizione con una decisione lampo dopo che una settimana fa a Singapore ci avevano fatto attendere tre ore per decidere.

La penalizzazione a Charles per aver tagliato l'ultima chicane pressato da Perez ci sta anche. Non è «ridicola e inaccettabile» come dice Binotto. Ridicola e inaccettabile è piuttosto tutta la Fia con i suoi commissari che stanno rischiando di far perdere credibilità a tutta la Formula 1. Tanto ridicola che pure gli uomini della Red Bull non erano convinti che il mondiale fosse aritmeticamente assegnato dopo la penalizzazione di Charles. Anche loro ci hanno messo un po' a capire che era stato assegnato il punteggio pieno ai primi 10 classificati e non quello stabilito in caso si completassero meno del 75% dei giri previsti. La gara dopo la sospensione si è chiusa sotto la bandiera a scacchi per limite di tempo, quindi è stata considerata completa. Follie regolamentari.

Quest'anno almeno non hanno indirizzato il campionato come un anno fa ad Abu Dhabi quando rapinarono Hamilton. Quest'anno al massimo hanno anticipato la festa di Max permettendo alla Honda di festeggiare sulla pista di casa. Max ha conquistato il mondiale perché ha sbagliato una sola gara a Singapore, ha disputato una stagione praticamente perfetta vincendo 12 gare su 18. Ha lasciato sfogare Leclerc in qualifica (8 pole) poi in gara ha infilato un filotto di sei successi di fila che gli hanno permesso di festeggiare a Suzuka, una pista dove hanno festeggiato tutti i grandi del passato da Senna e Prost fino ad Hakkinen e Schumacher. Max, sempre più in formato SuperMax, ha messo il sigillo sul suo secondo titolo con un sorpasso che potrebbe diventare l'immagine da copertina di questa stagione: scattato peggio di Leclerc al primo via sotto il diluvio, ha tenuto giù il piede all'esterno della prima curva riprendendosi il comando della gara e non mollandolo più neppure dopo l'interruzione. «Un sorpasso da extraterrestre» ha detto Helmut Marko per una volta senza esagerare.

Ora non resta che attendere il verdetto sul caso budget cap. Binotto teme che finisca come neve al sole. Qualche burlone dice: useranno la mano pesante e squalificheranno Max per i prossimi 4 gran premi.

C'è in gioco la credibilità della Formula 1, non un Mondiale che Max ha comunque meritato sfruttando fino alla fine le debolezze della Ferrari.

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