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Ducati, un Pecco da titolo nel nome di Vale

MotoGp, Francesco Bagnaia dopo la grande vittoria di Jerez si rilancia nella corsa al Mondiale

Ducati, un Pecco da titolo nel nome di Vale

Pecco Bagnaia, il predestinato, l'allievo di Valentino Rossi, il favorito a inizio campionato è tornato.

Dopo sei gare e 33 punti da recuperare su Fabio Quartararo, campione in carica e leader del Mondiale, con la vittoria del Gran Premio di Spagna domenica scorsa a Jerez de La Frontera, la coppia Bagnaia-Ducati si rilancia per la corsa al titolo iridato.

Su un circuito dove lo scorso anno il francesino della Yamaha aveva dominato, il ducatista è stato semplicemente immenso, conquistando pole position, giro veloce e vittoria dopo aver condotto la gara in testa. «Sono felicissimo», ha dichiarato il piemontese, «finalmente sono tornato. Eravamo partiti per fare bene ma le cose non sono andate come pensavamo. Nei test invernali ero andato fortissimo, poi dal primo appuntamento in Qatar a marzo mi sono trovato in difficoltà. Ma adesso voltiamo pagina. Le incertezze di inizio campionato me le sono lasciate alle spalle. Peccato per la caduta in Portogallo che ha compromesso il weekend di gara. La svolta, infatti, era già avvenuta a Portimao dove avevo trovato un bellissimo feeling con la moto però partendo in fondo alla griglia è stato impossibile esprimere tutto il potenziale. Il mio e quello della Gp22».

Commosso Pecco ha spiegato il segreto di un cambiamento tanto auspicato quanto sofferto. «Ad un certo punto ho capito che dovevo smettere di cercare di adattare la moto a me stesso. Dovevo capire meglio la nuova moto, trovare nuovi riferimenti. Ho cambiato stile di guida ed ha funzionato: la Gp22 è più dolce sul gas rispetto a prima e al tempo stesso più agile».

«Pecco ha ritrovato la fiducia che aveva a fine 2021», ha confermato il team manager Ducati Davide Tardozzi. «La GP22 è leggermente diversa dallo scorso anno oltre ad avere setting differenti e all'inizio Pecco ha faticato a sfruttare quelli che erano i vantaggi della nuova moto, così come noi abbiamo affinato la messa a punto. L'adattamento è stato forse più lungo del previsto, ma ripartiamo dal Portogallo dove Pecco e Fabio (Quartararo) hanno fatto un altro mestiere rispetto al gruppo». Per la lotta al titolo iridato Tardozzi non ha dubbi: «Mi aspetto sicuramente un duello serrato tra i due, più qualche altro pilota perché il livello della MotoGP oggi è altissimo. Adesso andiamo a Le Mans, nella tana del leone e poi il 29 maggio al Mugello, la nostra pista di casa. Conosciamo ogni metro del tracciato toscano perché sviluppiamo la moto con il test team e Michele Pirro. Puntiamo a vincere». Su sei gare disputate, Ducati ne ha vinte tre (due con Enea Bastiani su una GP21 del team Gresini e adesso Bagnaia sulla GP22). «La GP21 era una gran moto, ma il team ufficiale deve andare costantemente avanti con lo sviluppo. Adesso che Pecco ha capito come sfruttare tutto il potenziale ne vedremo delle belle. L'obiettivo è il titolo iridato».

E il popolo ducatista non vede l'ora di tornare a veder vincere la Rossa delle due ruote.

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