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Inter, la voglia del bis. Ma con due coppe vinte il bilancio è già positivo

Inzaghi: "Crediamoci, a inizio stagione conoscevo gli obiettivi e i problemi del club"

Inter, la voglia del bis. Ma con due coppe vinte il bilancio è già positivo

Milano. I bilanci, stasera. O forse no, il bilancio dell'anno nerazzurro si può già tracciare ora, prima che la squadra giochi l'ultima partita di stagione. Con due Coppe vinte (e in danno della Juventus valgono doppio) e il testa a testa col Milan fino all'epilogo, come altrimenti si può definire il rendimento della prima Inter di Simone Inzaghi, se non più che positivo? E ma se ci fosse stato Conte è il ritornello delle immancabili vedove. «Il paragone non mi pesa, è normale che si dica così», taglia corto Inzaghi nell'ultima vigilia di stagione. «Noi allenatori siamo sempre sotto giudizio, ma io conosco il percorso che abbiamo fatto. So quali erano gli obiettivi e sapevo quali erano i problemi dell'Inter». Quelli, a dirla tutta, che un anno fa, a scudetto appena festeggiato, hanno spinto proprio Conte alla resa, perché secondo lui l'Inter non aveva più la possibilità di competere per vincere.

E invece, a 90 minuti dalla fine, in uno stadio ancora una volta esaurito (ma com'è possibile concepire il nuovo impianto con meno di 60 mila spettatori?), Inzaghi e la sua Inter sfidano la Sampdoria, per batterla e aspettare una buona notizia da Reggio Emilia, di certo il campo centrale della domenica. «Più che al Milan, però noi dobbiamo pensare alla Samp. Hanno vinto una grande partita contro la Fiorentina, certamente giocheranno a tutta anche contro di noi. Preoccupiamoci di batterli, di arrivare a 84 punti, di chiudere alla grande la stagione e poi facciamo i conti. In settimana incontrerò i dirigenti e faremo il punto per l'anno prossimo». Cominciando dal suo rinnovo di contratto.

L'ultima partita dell'anno porta anche una buona notizia per la prima della prossima stagione (dovrebbe essere la SuperCoppa, attualmente in calendario il 12 agosto: o contro il Milan o contro la Juventus, in ogni caso un avvio col botto): capitan Handanovic ha raggiunto l'accordo col club e resterà almeno un altro anno. Dicono partirà come vice Onana, ma ovviamente sarà il campo a stabilire le gerarchie; scommesse aperte per chi giocherà più partite. «Sono molto contento per Samir e spero che rimanga anche Perisic», sottolinea Inzaghi, ma qui la situazione pare un po' più compromessa. Di certo l'incertezza non dovrebbe andare oltre la prossima settimana e altrettanto certamente anche oggi il titolare sarà ancora una volta il croato e non già il suo erede Gosens, acquistato (rotto) a gennaio e finora mai in campo dal primo minuto. Come la si legga (Gosens è costato 25 milioni, più l'ingaggio) l'operazione al momento non appare di quelle vincenti.

All'ultimo allenamento di stagione ha assistito anche il presidente Zhang.

Rientrato a Milano a inizio gennaio per restare poche settimane, ha poi deciso di fermarsi finora per fare sentire il peso della società a tutto l'ambiente e di certo il risultato è stato utile, anche se dal mondo finanziario (e politico, viste le ultime notizie rimbalzate da Pechino) continuano a essere numerose le voci che vogliono Suning sempre in attesa dell'offerta giusta per rientrare dagl'ingenti capitali fin qui spesi con l'Inter.

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