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Inzaghi alza la voce come faceva Conte e blinda la sua Inter

"Da qui non va via nessuno". Se restano Skriniar e Dumfries nerazzurri più forti dell'ultima stagione

Inzaghi alza la voce come faceva Conte e blinda la sua Inter

Per essersi spinto dove non era mai arrivato («non esce nessuno, la squadra deve essere questa: lo abbiamo concordato con la società») Inzaghi deve avere ricevuto da Zhang rassicurazioni importanti. E se restano anche Dumfries e Skriniar, non esistono dubbi che l'Inter di oggi sia più forte di quella che il 22 maggio è uscita da San Siro, applaudita dai suoi tifosi ma sconfitta dal Milan nella volata scudetto.

Manca Perisic, il nerazzurro migliore della scorsa stagione, ma ci sono Lukaku e Mkhitaryan, più Asslani e Bellanova. Nemmeno Conte aveva una squadra tanto completa e con le giuste alternative in ogni reparto, portiere compreso, ruolo in cui dopo 10 anni senza un'alternativa credibile a Handanovic, c'è ora il camerunese Onana, che molti vorrebbero titolare già stasera, all'esordio in campionato. Non Inzaghi, però, che nonostante le critiche della piazza social, difende e conferma Handanovic nel doppio ruolo di titolare e capitano. Ma l'Inter resterà davvero questa? Sono rassicurazioni quelle che ha ricevuto Inzaghi o il suo non è piuttosto un modo per mettere la proprietà davanti a responsabilità precise, un po' come faceva Conte e come lui invece non ha mai fatto?

L'Inter riparte da Lecce e lo fa dopo un'estate amichevole quanto mai tribolata. Un'unica vittoria contro il modesto Lugano e poi solo sconfitte (Lens, Villareal) o sofferte rimonte (Monaco, Lione). Ha ritrovato Lukaku, ma non ancora il giusto modo per esaltarne velocità e ripartenze. Ha subito 10 gol in 5 partite, ma con la difesa titolare ha giocato pochissimo. Skriniar è stato l'ultimo a rientrare, complice un infortunio in Nazionale, e De Vrij ha proseguito anche d'estate la brutta parabola di inverno e primavera. Oltretutto alle sue spalle manca ancora un'alternativa che sia una (il sostituto di Ranocchia) e Inzaghi lo ricorda pubblicamente a Zhang e Marotta. Resta che con un simile De Vrij, nel corso dell'anno, il centrale sarà spesso Skriniar, con D'Ambrosio o Darmian a completare eventualmente il terzetto difensivo. Inzaghi debutta con la squadra titolare, o quasi. Lancia Gosens dal primo minuto e lo annuncia addirittura alla vigilia, come per scacciare i fantasmi con cui il tedesco convive dacché è sbarcato nel mondo Inter. Dimarco e lo stesso Darmian devono farsi trovare pronti. L'unico vero dubbio per stasera è legato alle condizioni di Brozovic, che si è allenato ed è partito, ma che per non rischiare potrebbe lasciare spazio ad Asslani. Già 3 anni fa, l'Inter incrociò il Lecce nella prima giornata. Allora a San Siro, stasera in Salento. Allora finì comodamente 4-0, prima partita e primo gol nell'Inter per Lukaku, che ora in qualche modo costringe Inzaghi a cambiare meccanismi oleati e funzionanti, finora senza il conforto dei risultati. Oltre le parole, Inzaghi sa che quest'anno nessuno gli perdonerà nulla: ricomincia anche la corsa contro Conte, che fece centro al secondo tentativo.

Da ultima, un'annotazione sull'arbitro Prontera, 7 partite in Serie A. Risulta tesserato alla sezione AIA di Bologna, ma è nato a Tricase, in provincia di Lecce.

A molti basta per fare polemica anche a Ferragosto.

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