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Juve, il saluto di re Giorgio. E Dybala fa posto a Pogba

Il capitano commuove e l'argentino piange a dirotto. Fischi per Agnelli. Col francese apertura per il ritorno

Juve, il saluto di re Giorgio. E Dybala fa posto a Pogba

Il saluto a Giorgio Chiellini e Paulo Dybala. La partita contro la Lazio, pareggiata 2-2. E, prima ancora, qualcosa in più di quattro chiacchiere con Rafaela Pimenta, erede di Mino Raiola e agente di Paul Pogba. Che, non è un mistero, è il sogno estivo della Juventus: il Pogback è insomma una possibilità, di quelle che fino a qualche mese fa sarebbero state irrealizzabili o giù di lì. Poi però le cose cambiano, i corteggiamenti insistiti cominciano a fare breccia e, insomma, non è poi da escludere completamente il ritorno del Polpo sotto la Mole. Ieri, per l'appunto, la prima tappa di una possibile nuova storia. Negata dall'amministratore delegato Maurizio Arrivabene, ma impossibile da nascondere: «Pogba è un giocatore del Manchester United, rispettiamo sia lui che il club. L'agenzia che lo rappresenta è la stessa di Kean e Pellegrini - ha detto ai microfoni di Sky -. Paul non è stato l'argomento principale dell'incontro odierno. E per correttezza, se volessimo parlare con lui, dovremmo farlo prima con lo United: si tratta di un gentlemen agreement tra società». Si vedrà. Anche se la strada resta in salita, visto che il Psg ha già fatto pervenire all'entourage del giocatore un'offerta da 15 milioni che la Juve, dove il francese ha già giocato per quattro stagioni, non potrà pareggiare. Partendo però da una base di 8-9, aggiungendovi bonus consistenti e usufruendo dei benefici del Decreto Crescita, l'ex numero 10 bianconero potrebbe arrivare a percepire una dozzina di milioni l'anno. Oltre a diventare, insieme a Vlahovic, il simbolo di una Juve giovane e affamata.

Poi, in serata, la partita. Durata diciassette minuti (come gli anni trascorsi in bianconero) per Chiellini, richiamato in panchina per godersi poi un infinito giro di campo. Acclamato da tutto lo stadio (che poi ha fischiato Agnelli), con la piccola Olivia a coccolarsi il papà sorridente e felice. «La Juve per me è stata tutto aveva scritto nel pomeriggio su Instagram -. Mi ritrovo davanti al più bello dei tramonti, provando a immaginare una nuova alba perché il viaggio non finisce. Non so ancora che cosa mi aspetti dopo. Ma saranno un altro tempo e un'altra storia. Questo invece è il momento dei saluti e di un'infinita e profonda gratitudine. Grazie a tutti, ai tifosi e agli avversari. Grazie per avermi accolto, sopportato, supportato. Grazie per aver dato senso al significato della parola sogno. Grazie, fino alla fine, grazie». Poi, a una dozzina di minuti dal novantesimo, è toccato a Dybala lasciare il campo e salutare chi lo ha amato per sette stagioni: commosso anche lui, inevitabilmente, con 115 reti segnate e lampi di classe assoluta che però non sono bastati per guadagnarsi il rinnovo. L'amore della gente, però, sì.

A contorno del tutto, il match contro la Lazio di Sarri: traversa di Cataldi, vantaggio di Vlahovic dedicato alla Joya con il gesto della Dybala Mask e raddoppio di Morata (splendido) già prima di metà gara.

Quindi, nella ripresa, l'autogol di Alex Sandro e il pareggio all'ultimo secondo di Milinkovic-Savic che per la Lazio vale l'Europa League.

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