Kobe Bryant, otto agenti finisco nei guai per aver condiviso le immagini macabre dell'incidente

Lo sceriffo Villanueva, che si è detto "devastato" dal gesto dei colleghi, ha ordinato ai poliziotti di eliminare le immagini sui propri dispositivi. Rischiano un'indagine interna per aver diffuso il materiale e aver violato la privacy delle vittime

Kobe Bryant, otto agenti finisco nei guai per aver condiviso le immagini macabre dell'incidente

Potrebbero finire seriamente nei guai per aver inviato alcune foto della scena dell'incidente in elicottero in cui, lo scorso 26 gennaio, ha perso la vita il celebre giocatore di basket Kobe Bryant, la figlia 13enne Gianna e altri passeggeri. Otto poliziotti della contea di Los Angeles, in California, sono indagati e ora rischiano un'inchiesta disciplinare per aver condiviso e diffuso immagini macabre scattate poco dopo il terribile schianto.

La dichiarazione dello sceriffo

Lo sceriffo della contea della metropoli statunitense, Alex Villanueva, si sarebbe detto "devastato e con il cuore infranto" per la violazione della privacy delle vittime e ha fatto sapere che gli agenti in questione, dopo aver ammesso le loro responsabilità, su suo ordine avrebbero eliminato le foto dai loro telefoni cellulari. La vicenda della diffusione delle immagini tra gli agenti, che sta causando altro dolore alla vedova, Vanessa Bryant, e a tutti familiari delle vittime, sarebbe stata denunciata, la prima volta, dal Los Angeles Times.

L'indagine interna

Sul caso, infatti, gli avvocati delle famiglie coinvolte nella tragedia avrebbero chiesto punizioni esemplari. Un'indagine interna sugli otto agenti, poi, potrebbe portare pesanti misure disciplinari, come ha anticipato lo sceriffo Villanueva. L'agente, infatti, ha spiegato che sul luogo del disastro, nelle alture di Calabasas, cerano soltanto due gruppi di persone autorizzate a scattare foto, ovvero lo staff dell'ufficio del medico legale e gli investigatori del National Transportation Safety Board.

Le denunce

Alcuni collaboratori di Villanueva, però, sarebbero riusciti a scattare diverse immagini, inviandole poi ad altrettante persone interne ed esterne al dipartimento. Un tirocinante vice-sceritto avrebbe mostrato a una donna le terribili immagini dello schianto e dei resti delle vittime in un locale e un barista, che ha notato la scena, ha presentato una denuncia online al dipartimento di Villanueva.

La dinamica dell'incidente

Il 26 gennaio, l'ex stella dei Los Angeles Lakers, stava andando insieme alla figlia Gianna a Thousands Oaks, in California, per dirigere una partita delal 13enne, che faceva parte di una squadra di pallacanestro. L'incontro faceva parte della "Mamba Cup", un torneo con squadre maschili e femminili, organizzato dalla sua Mamba Sports Accademy. In base alle prime ricostruzioni, l'elicottero privato di Bryant sarebbe decollato poco dopo le 9 dall'aeroporto John Wayne di Orange County e si sarebbe schiantato circa 40 minuti dopo, nei pressi di Calabasas, a ovest di Los Angeles.

Secondo quanto affermato poco dopo l'incidente dallo sceriffo stesso, a provocare la tragedia potrebbe essere stato il maltempo e, in particolare, la nebbia: nel giorno in cui Bryant ha perso la vita, la visibilità sarebbe stata altamente ridotta.

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