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Leclerc si inventa gelataio di qualità dopo i bocconi amari rifilati da Sainz

Il monegasco dalla pista al pistacchio: "Sarà un progetto speciale"

Leclerc si inventa gelataio di qualità dopo i bocconi amari rifilati da Sainz

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Leclerc si inventa gelataio di qualità dopo i bocconi amari rifilati da Sainz

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Il nome è un gioco di parole quasi obbligato: LEC, che richiama il verbo proprio del mangiatore di gelato e al contempo evoca le prime lettere del cognome del tizio più famoso della compagnia, il ferrarista Charles Leclerc. Che nei prossimi giorni, nel corso di una conferenza stampa a Milano in cui è annunciata anche la presenza di Nicolas Todt, suo procuratore e figlio dell'ex team manager della Ferrari, svelerà la sua nuova avventura imprenditoriale: una gelateria di alta qualità che aprirà nel cuore del capoluogo lombardo. In questo modo Leclerc proverà ad addolcire un periodo carico di amarezze, con il compagno in scadenza Carlos Sainz che ha preso l'abitudine di precederlo nei gran premi della stagione, come è accaduto domenica anche a Suzuka, dove lo spagnolo ha soffiato alla prima guida l'ultimo gradino del podio.

Meglio darsi alla crema e al pistacchio, dunque. Della nuova gelateria si sa pochissimo, i particolari saranno svelati giovedì e inutili sono i tentativi di sapere qualcosa di più. Anche la location è secretata, probabilmente sarà in centro a Milano. Perfino il fatto che si tratti di una gelateria non è dichiarato, ma deducibile dal nome dell'insegna e dai soci di Leclerc, Federico Grom e Guido Martinetti, i due piemontesi che nel 2003 inventarono Grom, aprendo una gelateria in via Paleocapa a Torino, che avrebbe poi spianato la strada alla prima catena italiana di gelati di qualità, con negozi in ogni angolo del mondo. Una storia di tale successo da attrarre l'attenzione del colosso Unilever, che anni dopo acquistò per un pacco di soldi il marchio, lasciando il duo Grom-Martinotti a gestirlo.

Su come sarà la gelateria LEC si possono fare soltanto ipotesi al momento. Di certo c'è che Leclerc non metterebbe mai il suo nome al servizio di un progetto di piccolo cabotaggio, e del resto il duo Grom garantisce per un alto profilo. Non si sa nemmeno chiaramente che ruolo avrà il ferrarista, se si limiterà a fare da investitore o se metterà anche bocca sugli aspetti produttivi, suggerendo gusti o innovazione. Si sa per certo che Leclerc, nei limiti in cui la sua condizione di sportivo glielo consente, è molto sensibile ai piaceri della buona tavola. Quando si trova a Maranello ama andare a pranzo al Cavallino, il ristorante dove Enzo Ferrari si intratteneva coi suoi piloti, e che da qualche anno è stato elettrizzato dalla consulenza di Massimo Bottura, il più grande chef italiano. Lui stesso, Leclerc, in un comunicato parla di «un progetto molto speciale», di zuna nuova grande avventura intrapresa fuori dal circuito di gara» ed evoca un «piccolo piacere proibito» che comunque «può far parte di uno stile di vita sano ed equilibrato».

Già, perché oltre che gourmet Leclerc è anche un salutista.

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