L'uomo in meno

"Scudetto? No, l'obiettivo è un altro". Simone Inzaghi si è già arreso

L'Inter di Inzaghi non è più solida e spettacolare come nella passata stagione. I nerazzurri hanno già perso cinque partite in campionato e incassato 19 gol in 13 partite e il tecnico è il maggiore responsabile di questa situazione

"Scudetto? No, l'obiettivo è un altro". Simone Inzaghi si è già arreso

Al 7 novembre, l'Inter di Simone Inzaghi sembra essere già fuori dalla lotta scudetto, a meno che di miracoli e di tracolli degli avversari da gennaio in poi. La seconda stella ad oggi sembra un miraggio dato che il Napoli di Luciano Spalletti sta andando a velocità tripla rispetto a tutti. Il Milan è secondo a meno sei, Atalanta e Lazio hanno accumulato 8 punti di ritardo dai partenopei, Roma e Juventus 10 punti mentre l'Inter è sotto di 11 punti.

Un'enormità se si considera la rosa nerazzurra e soprattutto se si considera che questa squadra due anni fa vinceva il suo 19esimo scudetto, mentre l'anno passato ha tenuto testa al Milan fino all'ultima giornata. L'Inter della passata stagione non c'è più e il più grande responsabile di questa situazione è il suo allenatore Simone Inzaghi che sembra non avere più le idee chiare. Per questa ragione è il tecnico piacentino l'uomo in meno di questa giornata.

Le scuse di Inzaghi

Inzaghi, per ora, non vuole sentire parlare di scudetto: "Scudetto? No, l'Inter deve puntare ad avere ancora più continuità. Davanti tutte corrono, questa sconfitta fa male per l'importanza della partita ma fra due giorni siamo di nuovo in campo. Il ko può portare delle scorie, ma dobbiamo essere bravi a ripartire nel migliore dei modi. Stavolta non abbiamo segnato dopo esserci riusciti per 24 partite consecutive".

L'Inter incassa l'ennesima sconfitta in uno scontro diretto e Inzaghi glissa: "Abbiamo fatto un ottimo primo tempo dove non puoi andare al riposo sullo 0-0 in casa della Juve. Il rammarico è lì. Nel secondo tempo abbiamo preso gol dopo essere partiti bene e ci siamo disuniti, pur avendo l'occasione per pareggiare, e poi prendiamo il 2-0. La sconfitta è pesante, fa male, è contro una nostra competitor, ma il calcio è così: l'anno scorso magari abbiamo vinto senza meritare, quest'anno forse non ci sta il 2-0 ma dobbiamo migliorare in questi match ed essere bravi a girare gli episodi dalla nostra. Gli scontri diretti persi? Questo è un dato di fatto, dobbiamo fare di più. Non possiamo non andare in vantaggio dopo quanto fatto. Dobbiamo migliorare nei dettagli perché questi match sono sempre sul filo".

Difesa colabrodo

L'Inter incassa troppi gol soprattutto in trasferta, 16, che la fanno essere la peggiore del campionato peggio anche di Spezia (15), Cremonese (13), Bologna (13) e Monza (13). Solo 9 i punti conquistati in trasferta dai nerazzurri. Hanno fatto meglio il Napoli (19/21), l’Atalanta (16/18), la Roma (16/21), la Lazio (14/18), il Milan (11/18) e l’Udinese (11/18).

Numeri da incubo

25 gol segnati, e questo è l'unico dato buono per l'Inter in campionato in questa prima parte di stagione. 19 gol subiti in 13 partite e 5 partite perse di cui ben 4 scontri diretti contro Lazio, Milan, Roma e Juventus, ultima in ordine di tempo. I gol divorati da Lautaro Martinez, da Edin Dzeko e Denzel Dumfries nel primo tempo del derby d'Italia gridano ancora vendetta e nella ripresa al primo contropiede i nerazzurri si sono sciolti come neve al sole a cospetto di una Vecchia Signora incerottata e con due giovanissimi in campo come Miretti e Fagioli e con Allegri che ha deciso di giocare con la difesa a tre con il rientrante Bremer in mezzo e con Danilo e Alex Sandro sui lati (non difensori centrali ma esterni).

Al netto del fatto che l'Inter ha passato brillantemente un girone di Champions League difficilissimo, le sconfitte salgono a quota 7 se si considerano anche le due rimediate contro i Bayern e i gol subiti diventano 26 tra campionato e coppa in appena 19 partite: un'enormità. Di questa cosa, ovviamente, i primi responsabili sono i giocatori ma anche e soprattutto chi li mette in campo con Inzaghi che deve fare mea culpa se l'Inter ha già perso cinque partite in campionato.

L'assenza di Lukaku ha sicuramente pesato ma non può essere l'alibi a cui attaccarsi.

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