Medaglie "tecnologiche". Dai costumoni del nuoto alle scarpe dell'atletica

Pioggia di record: le calzature, criticate da Bolt, ricordano l'effetto in vasca delle "tute" gommate

Medaglie "tecnologiche". Dai costumoni del nuoto alle scarpe dell'atletica

Un altro record nei 400 ostacoli: stavolta sono donne che volano. In tre hanno polverizzato il passato, esattamente come gli uomini. Diciamo volano le gambe, partecipano le scarpe, collabora la pista: non tutto è oro quello che luce. Sydney Mc Laughin è una ragazzina americana di 21 anni che, nel suo oro, ha infilato un record mondiale (5146): fino al 1970 sarebbe stato primato dei 400 piani. Con lei, hanno messo le ali Dalilah Muhammad già primatista, stavolta con un tempo inferiore al precedente record (5158) e Femke Bol, olandesona che ha stritolato l'europeo (5203) imbattuto da 18 anni. Che dire: atletica new generation terra di fenomeni? Possibile ma il fenomenismo va aiutato, non proprio agevolato. Il vero fenomeno alias Bolt, qualche tempo fa, si lamentò per la nuova generazione di scarpe. Quelle sì, fenomenali: con un rialzo posteriore tra i 40 mm e i 20 mm, ed una piastra di carbonio, nella suola, più larga della pianta del piede, che consente miglior stabilità negli appoggi e agevola nella accelerazione. «Innovazione strana e ingiusta, al limite del ridicolo perché aiuta troppo la prestazione», raccontò Usain al quale, comunque, sarà dura fare le scarpe nel senso dei record.

Eppur stavolta tecnologia e ricerca si sono volute prendere la medaglia. Come successe con i costumoni del nuoto: invenzione che stupì il mondo, rese felici gli atleti (i più pesanti per via della galleggiabilità) ma diventò una sorta di doping tecnologico. Ne venne una produzione anomala di record monstre: nel biennio 2008-2009 se ne contarono 245. Cominciò un inglese di medio calibro, nel 1999, con una specie di tuta stile subacqueo e stupì il mondo. Ian Thorpe, ai Giochi di Sidney, fece intendere di essere inattaccabile con un body suit: e furono tre ori. Tanto per citare: Federica Pellegrini, nel 2009, realizzò 5 record mondiali e ancora oggi resiste quello dei 200 sl in vasca lunga. Il trucco stava nella spiccata idrodinamicità del costume che poi, dopo studi dei produttori in collaborazione con Nasa ed una università australiana, divenne più performante grazie ad inserimenti di poliuretano su gambe, petto e fianchi che permettevano velocità e, soprattutto, miglior galleggiamento trattandosi di plastica. Il tutto grazie ad una interpretazione della Fina sui tessuti non intesi in senso stretto. Poi nel 2010 la Federazione dichiarò la svolta con il ritorno al tessuto senza poliuretano.

L'atletica ci sta provando. Le piste dell'italiana Mondo sono sempre più veloci: si parla di vantaggio del 2% sulle prestazioni. Invece la magia delle scarpe è regolamentata da limitazioni diverse per i salti (lungo e asta traggono vantaggi dovuti all'accelerazione), corsa su strada o su pista, dove il rialzo posteriore non può superare i 20 mm. e la lama di carbonio nelle suole favorisce atleti più potenti nell'accelerazione massima. Il vantaggio oscilla tra 1 e 1,5%: ossia per un 100 m.

si ha un metro e mezzo di vantaggio. Paolo Camossi, tecnico di Jacobs, ha spiegato che l'allievo si è trovato penalizzato nel primo tratto ed ha tratto vantaggio nel secondo. Ovvero: come volare su due barchette da 173 grammi.

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