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La "Muntagna" fa male, Van der Poel e Nibali ko. E Lopez si veste di Rosa

L'arrivo sull'Etna fa selezione, anche Dumoulin tra i big in crisi. Tappa a Kamna che trionfa

La "Muntagna" fa male, Van der Poel e Nibali ko. E Lopez si veste di Rosa

Un Lopez che va e uno che viene. Uno che va a casa e un altro che va in rosa. Da Miguel Angel Lopez a Juan Pedro: uno costretto al ritiro, il capitano dell'Astana; l'altro felice di fasciarsi di rosa, il 24enne della Trek Segafredo.

Sull'Etna, il Giro comincia a perdere i pezzi: fra guai fisici e crisi inattese, la tappa di ieri fa molto male, anche prima della Muntagna. Che Mathieu Van der Poel abdicasse, era prevedibile: su una salita così lunga, il fuoriclasse olandese nemmeno ci prova. Del clamoroso ha invece la crisi del suo connazionale Tom Dumoulin, vincitore del Giro nel 2017, che addirittura si inabissa giungendo al traguardo con oltre 9 minuti di ritardo. «Ho lavorato duramente per preparare questo Giro ha spiegato sconsolato alla fine l'olandese - e non mi aspettavo davvero questo crollo. Non conosco le ragioni, io mi sento bene, non capisco davvero quello che è successo».

Stesso discorso, purtroppo, per il nostro Vincenzo Nibali, che sulla Muntagna lascia la compagnia in anticipo. E questo è il colpo del KO per la sua Astana, che nei primi chilometri di corsa deve anche registrare l'inaspettato ritiro del capitano Miguel Angel Lopez, evidentemente allergico alla Sicilia (due anni fa nella crono di Palermo si ritirò per una caduta, ieri per un dolore alla coscia, ndr).

Un Lopez che va a casa e un Lopez che va in rosa: è Juan Pedro, piccolo scalatore spagnolo (è alto 160 centimetri), che insegue la vittoria, ma si trova il rosa. «Era un grande opportunità per provare a vincere la tappa - racconta a caldo - mi è spiaciuto molto perdere la volata, ma alla fine mi hanno detto che avevo conquistato la maglia e all'inizio non ci credevo. È una delle maglie più belle della mia carriera, una delle più belle che ci siano».

Gli ricordano poi che - con i suoi 24 anni - è lo spagnolo più giovane della storia ad indossare la maglia rosa e che l'ultimo spagnolo ad averla conquistata prima di lui è stato un certo Alberto Contador. «È un onore, un'emozione vestire la maglia rosa dopo di Alberto».

Lo spagnolo fa tutto e bene: entra nella lunga fuga di giornata, va a riprendere Oldani che aveva attaccato per primo sull'inedito versante del vulcano e quando a sua volta viene raggiunto dal tedesco Lennard Kamna si va a giocare con il tedesco la tappa allo sprint.

Dietro Kamna, tedesco di 25 anni con una tappa vinta anche al Tour, la corsa dei big finisce in pareggio: Carapaz e Bardet si limitano a controllare la situazione, così come Simon Yates. E gli italiani? Il primo è Giulio Ciccone, che arriva con il gruppo di Carapaz (13°) e nella generale al momento è 19° a 50 da Simon Yates, che nella classifica dei cosiddetti favoriti è virtualmente al comando.

Insomma, non siamo messi malissimo, anche se i segnali che ci arrivano dalla muntagna ci invitano perlomeno alla prudenza.

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