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La Nazionale ha perso il tocco magico inglese

La Nazionale ha perso il tocco magico inglese

I l calcio è anche questo. E non deve sorprendere. Capitò anche a Bearzot, campione del mondo in Spagna nell'82, mancare la qualificazione addirittura nell'europeo dell'84 trionfalmente vinto dalla Francia di Platini. Sono passati meno di due mesi dal trionfo dell'11 luglio a Londra e il tocco magico di quel gruppo, di quella Nazionale, di quel ct e di quei strepitosi azzurri, si è disperso all'improvviso come inghiottito da una curiosa e inevitabile involuzione. Gli uomini possono essere gli stessi, d'accordo ma è cambiato quasi tutto: la brillantezza fisica, la motivazione di fondo, qualche pigrizia concimata dai festeggiamenti e dalla popolarità acquisita. Basterebbe citare un dato statistico per intuirne l'effetto vizioso. Per esempio Jorginho, la musa ispiratrice del centrocampo azzurro, candidato al Pallone d'oro e rigorista doc, ha sbavato il primo penalty (escluse le sequenze finali) dopo averne centrati 5 di fila, segno che la tensione e la pressione del risultato a ogni costo può divorare la lucidità persino di uno solitamente algido come il brasiliano del Chelsea. Il suo destro è moscio, centrale, pare un passaggio al portiere svizzero che l'ha aspettato al varco. Poi c'è la questione di fondo riferita alla produzione di occasioni da gol e alla percentuale di gol realizzati. Ciro Immobile, in questo senso, ne è il perfetto emblema. Pensate: nella graduatoria di notissimi attaccanti azzurri, la sua media minuti giocati-gol è di una rete ogni 249 minuti, penultimo in graduatoria davanti solo a Vialli, anche lui uno che in azzurro non ha avuto molta fortuna e nemmeno ha fatto molta strada nel mondiale '90 soppiantato a sorpresa da Totò Schillaci. Certo: Berardi ha sprecato l'impossibile, Insigne ha sfiorato l'impresa balistica, ma lui si è sbattuto come mosca in un bicchiere senza concludere granchè. L'arrivo di Zaniolo è il tentativo di trovare una soluzione alternativa che ha bisogno di successive prestazioni per raccogliere un giudizio pertinente. La morale è una sola: che a questo punto è salvo il record ma si è complicata maledettamente la qualificazione.

E da qui al mondiale ci sono solo 14 mesi a disposizione.

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