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Non ci piace solo il Rossi. Triplete tricolore nel primo Gp senza di lui

Motogp, Bastianini trionfa con la Ducati clienti. Vietti e Migno, allievi di Vale, nelle classi minori

Non ci piace solo il Rossi. Triplete tricolore nel primo Gp senza di lui

È festa azzurra nel gran premio d'esordio del motomondiale in Qatar. Nella prima domenica di una MotoGP senza Valentino Rossi, nelle classe minori sono stati proprio i piloti cresciuti nell'Academy VR46 a dominare con la vittoria di Andrea Migno in Moto3 e la replica arrivata in Moto2 dal ventenne Celestino Vietti Ramus. A completare una giornata fantastica ci ha pensato il riminese Enea Bastianini in MotoGp con una vittoria nel ricordo di Fausto Gresini, scomparso il 23 febbraio dello scorso anno.

«Fausto ha sempre creduto in me ed è un onore correre per questo team. Dopo quello che era successo non era scontato continuare, invece Nadia (Padovani) ha deciso di portare avanti con i figli e i collaboratori di sempre il sogno del marito in un anno così delicato come quello del ritorno nella classe regina come team indipendente», ha commentato Enea all'arrivo. La scelta del costruttore Ducati è stata determinante e nonostante la GP21, Enea è riuscito a firmare un capolavoro. «È un'emozione incredibile ed è bellissimo vivere questa mia prima vittoria nella classe regina con il team. Siamo tutti così motivati e il clima nel box è fantastico». L'abbraccio sul podio fra Enea e Nadia e quello sguardo al cielo sono più di una promessa: oggi siamo solo all'inizio di una grande avventura e tutto il paddock si è stretto intorno alla Gresini Racing e al suo fondatore nel ricordo di tante battaglie vinte, dei duelli mozzafiato tra Gibernau e Rossi, i successi di Melandri e del Sic.

«Fausto ha spinto tanto da lassù. Abbiamo pianto insieme», continua emozionato Bastianini. «È stata una vittoria inaspettata. Per me era già stata meravigliosa la prima fila e il podio era il nostro obiettivo. Ma in griglia ho guardato Nadia e nei suoi occhi ho visto la grinta e la determinazione di Fausto. La stessa che vedo anche negli occhi di tutti i ragazzi al box. Questo mi ha dato una carica incredibile».

Scattato dalla seconda casella dietro a Jorge Martin, Enea ha perso qualche posizione in partenza ma è riuscito a mantenere sempre il contatto con il gruppo di testa conducendo una gara da manuale. Ha mantenuto la calma nella guerra fratricida tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin e ad ha sfruttato il momento migliore per superare Pol Espargaro su Honda. «L'ultimo giro resterà un ricordo indelebile. Quando mi sono portato al comando ho provato una scarica di adrenalina incredibile, la stessa che avevo provato a Portimao la domenica della vittoria del titolo in Moto2. Da una parte volevo risparmiare le gomme, dall'altra dovevo difendermi e mantenere il margine su Pol che continuava a spingere. È stato il giro più lungo della mia vita».

La presenza nel box degli uomini Ducati Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi sottolinea non solo l'amicizia ma anche il rispetto per il team faentino che al debutto ha avuto la meglio sugli ufficialissimi Bagnaia, caduto, e Jack Miller, 23°. La storia si ripete.

Proprio come ai tempi di Fausto quando Gibernau e Melandri battevano Valentino Rossi.

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