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Perché l'Italia rischia il mondiale in Qatar

Se non batterà la Svizzera il prossimo 12 novembre all'Olimpico, la nazionale di Mancini rischierebbe di non arrivare prima nel girone C e qualificarsi direttamente: ecco perché

Perché l’Italia rischia il mondiale in Qatar

Se è vero che l'Italia campione d'Europa ha ripreso il "cammino" vincente dopo la vittoria in Confederation Cup contro il Belgio primo nel ranking Fifa, il rischio di non qualificarsi direttamente al mondiale in Qatar del 2022 è tutt'altro che remoto. Anzi, è un pericolo da "calcolare" sin da subito per fare in modo che non accada.

Italia-Svizzera diventa decisiva

Il 12 novembre, sul prato verde dell'Olimpico, si giocherà la sfida chiave per la qualificazione: Italia-Svizzera, ovvero le due capoclassifica del girone C con 12 punti ma con la nostra nazionale in testa per la classifica avulsa grazie alla miglior differenza reti (due gol fatti in più). Balza subito all'occhio, però, la cosa più importante: a due gare dal termine, se l'Italia battesse la Svizzera sarebbe con un piede e mezzo a Doha perché poi basterebbe un pareggio in Irlanda del Nord nell'ultima giornata. Cavoli amari, invece, se la sfida dovesse finire in parità: a quel punto la qualificazione diretta si giocherebbe sul filo di lana perché la prima cosa che conta è la differenza reti. Quindi, se l'Italia vincesse di misura o comunque segnando due reti in meno della Svizzera nell'ultima giornata, ad arrivare primi sarebbero proprio gli elvetici. Per passare, poi, si aprirerebbe la lotteria dei play off di cui parleremo successivamente.

Cosa succede se finisce X all'Olimpico

Un pareggio all'Olimpico tra poco meno di un mese sarebbe deleterio per gli azzurri. Come vuole il regolamento, a quel punto bisognerà capire con quale punteggio: finisse 0-0 (e nell'ultima di campionato vincono entrambe ma la Svizzera appaia gli azzurri segnando due reti in più), potrebbe essere addirittura determinante la classifica del fair play, che prende in considerazione i cartellini di tutto il girone. Anche in questo caso, a due gare dal termine, c'è assoluta parità: 8 ammoniti a testa. Extrema ratio ci sarebbe il sorteggio. Dovesse invece finire in parità ma con gol (1-1, 2-2, ecc.) e nell'ultima di campionato vincono entrambe con la Svizzera che però segna due reti in più dell'Italia, si considereranno gol in trasferta quelli degli svizzeri che, a quel punto, sarebbero primi nel girone e direttamente qualificati. Per scaramanzia non prendiamo in considerazione una sconfitta all'Olimpico perché, a quel punto, gli azzurri sarebbero con un piede e tre quarti esclusi dal primo posto.

Come funzionano i play off

Chi arriva al secondo posto tra Italia e Svizzera andrà direttamente ai play-off perché Irlanda del Nord e Bulgaria sono già matematicamente eliminate. Gli ultimi tre posti per il Qatar si assegnano cosi: un doppio turno composto da semifinali e finali dove accedono tutte le dieci seconde dei gruppi e le due migliori squadre di Nations League non ancora qualificate (Galles e Ungheria per adesso). Nel primo turno, le sei migliori seconde saranno teste di serie nel sorteggio e l'Italia (o la Svizzera) sarebbe fra queste. Non si conoscono, al momento, le rivali certe ma quelle potenziali come, ad esempio, Repubblica Ceca, Ucraina, Norvegia e Romania, tutte quante non irresistibili ma certamente ostiche e pericolose. E poi, in finale potrebbero capitare formazioni del calibro di Spagna, Portogallo, Polonia: insomma, meglio non pensare neppure a questa evenienza.

Il precedente di Belfast

L'Irlanda del Nord, storicamente, non fa dormire sonni tranquilli a prescindere dall'ultima gara (quella decisiva) del girone di qualificazione: come riporta Repubblica, infatti, nel 1958 la nazionale azzurra ci lasciò le penne venendo sconfitta dai padroni di casa ed eliminati dal Mondiale di Svezia 1958. Quattro anni fa, come tutti ahinoi ricordiamo, l'Italia perse lo spareggio proprio contro la Svezia non qualficandosi per il mondiale di Russia 2018.

L'unica certezza, quindi, sarà arrivare primi nel girone: tempo e modo per raggiungerlo, ancora, ci sono.

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